Recensione

Anacapri - The Dream

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a cura di momo

Dopo ben 4 anni di sviluppo la S&G Software presenta la sua ultima fatica: Anacapri – The Dream, avventura grafica ambientata nella parte alta della splendida isola di Capri.Il secondo gioco di Silvio e Gey Savarese, due abili ingegneri elettronici italiani, si presenta nella sostanza molto simile al suo predecessore (Un tranquillo weekend a Capri). Ci troviamo, infatti, davanti ad una nuova avventura punta e clicca, con visuale soggettiva, nella quale dovremo esplorare in lungo e largo l’isola e fronteggiare enigmi di non facile risoluzione; tuttavia quasi un lustro di gestazione ha permesso ai due programmatori di perfezionare un concept già molto valido, raccogliendo i frutti dell’esperienza maturata grazie al loro primo lavoro.

Corre l’anno 2011 e voi siete il dottor Nico N, esperto in civiltà antiche chiamato d’urgenza dal sindaco di Anacapri per ritrovare un misterioso Disco di Ossidiana.Vuole la leggenda che tale artefatto, forgiato dagli dei e donato agli uomini, celasse un tremendo potere, in grado di realizzare la volontà di chiunque ne fosse il possessore.Portatore di prosperità, o strumento di distruzione, il disco si avvicendò nelle mani di molti celeberrimi personaggi storici , poi, infine, scomparve.Vostro compito sarà quello di ritrovarlo e distruggerlo; alternerete la vostra esplorazione tra ambienti reali ed onirici, alla ricerca del disco e della verità.

Il modello di Anacapri The Dream ricalca quello della serie di Myst e dei capolavori di Benoit Sokal, con la differenza, non di poco conto, che questa volta non ci troveremo in luoghi puramente di fantasia ricreati per mezzo di fondali disegnati, ma gireremo per Capri, la vera Capri, che arriverà direttamente negli schermi dei nostri pc grazie all’ausilio di ben 8000 foto panoramiche dell’isola. Pur trattandosi sempre di fotografie, l’integrazione di animazioni in 3D di discreta fattura talvolta cerca di spezzare la staticità dei fondali, riuscendo a conferire una maggiore vivacità ed una componente dinamica (per quanto un gioco del genere possa permetterlo) alle aree esplorabili.A volte avrete l’impressione di girovagare realmente per Anacapri, sensazione attenuata solo dalla limitatezza delle azioni effettuabili e dai pochi elementi di interazione presenti.A questo proposito c’è da dire che, essendo il dettaglio delle foto molto ampio, spesso e volentieri potreste aver difficoltà nel capire quali saranno le aree con le quali potrete effettivamente interagire. A tale scopo è venuto incontro un piccolo, ma saggio, accorgimento degli sviluppatori che hanno inserito un’opzione grazie alla quale potrete giocare tenendo in evidenza le aree attive dei fondali, sapendo in questo modo esattamente dove potrete cliccare.Anche ai frettolosi e ai poco pazienti (tra i quali mi annovero in questo caso) Anacapri offre una chance!

Fortunatamente la necessità di impegnarsi in un lavoro certosino solo per realizzare le ambientazioni del gioco non ha portato gli sviluppatori a trascurare altri elementi primari del genere delle avventure grafiche. La trama del gioco è elaborata ed intrigante, verrebbe da dire “dotta”, per certi versi. Il livello si mantiene sempre alto grazie alla sapiente fusione tra storia e leggende popolari, in una dimensione che oscilla tra il sogno e la realtà. Gli enigmi trovano il loro posto ideale in una struttura così ben congegnata; la loro soluzione sarà sempre perfettamente logica e mai irrazionale, forse difficile da raggiungere in certi casi, ma mai impossibile.Nel mondo dell’illusione, al quale potrete accedere addormentandovi, dovrete andare avanti senza preoccuparvi troppo se avrete a che fare con personaggi mitologici, animali parlanti o figure storiche di rilievo; tuttavia, per proseguire, certe volte avrete bisogno di tornare alla realtà, svegliandovi e cercando magari l’elemento mancante per risolvere un puzzle, oppure l’indizio che vi porta al superamento di un enigma.Come credo sia evidente, la prosecuzione dell’avventura non sarà sempre lineare, dovrete spremervi le meningi e fare appello a tutto il vostro spirito di osservazione e di analisi se non vorrete rimanere bloccati, anche e soprattutto perché la vastità delle ambientazioni e l’ingente quantità di informazioni di cui disporrete non vi offriranno certo la possibilità di andare avanti per tentativi.

Le musiche, curate personalmente da Silvio Savarese, ruotano tutte intorno ad una serie di motivi orecchiabili ma non per questo scontati, si adattano molto bene all’atmosfera generale del gioco e sono sempre piacevoli da ascoltare.Anche i suoni degli ambienti e dei veicoli sono stati ben campionati.L’unico fattore che fa davvero perdere punti alla valutazione complessiva del sonoro è il doppiaggio. Considerando che tutti i personaggi del gioco sono doppiati (e sono più di quaranta), è difficile non notare a volte un’eccessiva affettazione nella recitazione che risulta leggermente artificiosa e poco naturale. Ricordiamoci comunque che stiamo parlando di un videogioco e non di un film, il doppiaggio rappresenta, in fin dei conti, un aspetto abbastanza marginale ed altrettanto marginale è il difetto che si porta dietro.

Ancora un paio di informazioni prima di arrivare alla conclusione. Il gioco presenta due interessanti chicche: la prima è il mini-gioco di carte della Scopa; la seconda è l’opzione “passeggiata”. Questa particolare modalità vi permetterà di esplorare l’intera isola da vero e proprio turista, senza limitazioni e con tanto di guida che vi illustrerà la storia dei luoghi del piccolo paradiso partenopeo.

Tenendo conto che Anacapri The Dream è distribuito anche al di fuori dell’Italia (c’è infatti la possibilità di selezionare all’inizio la lingua inglese), spero vivamente che l’ottimo operato di questo team nostrano riesca a superare la barriera dei preconcetti e ad ottenere un’approvazione anche superiore a quella ricevuta con Un tranquillo weekend a Capri. In casi come questi, il pericolo consiste più nel rischiare di passare inosservati che nel ricevere critiche. Questa considerazione dovrebbe spingere sia l’appassionato di avventure grafiche, che il videogiocatore intelligente in generale, a non privarsi di una piacevole esperienza perché magari si storce il naso davanti ad una produzione che non vanta certo budget stellari.

HARDWARE

Microsoft Windows 98 SE, Me, 2000, XP, Vista7 GB liberi nel Disco Rigido256 MB RAM

MULTIPLAYER

Assente

– Splendida ambientazione

– Più di cinquanta ore di gioco

– Trama avvincente

– Doppiaggio poco curato

– Menù scarni

7.0

Ci troviamo di fronte ad un bell’esempio di come la passione e l’impegno possano dar vita ad un prodotto molto valido, l’ennesima dimostrazione che un lavoro ben fatto vale più di un nome conosciuto.

In un periodo nel quale i seguiti dei seguiti proliferano a dismisura e le grandi software house si adagiano sugli allori dei loro passati successi, fa sempre piacere vedere un titolo nuovo, originale e per certi versi coraggioso.

A questo prodotto vanno senz’altro due riconoscimenti: da una parte è uno dei pochi esponenti della pionieristica attività di produzione videoludica italiana e dall’altra, trasmodando la sua semplice natura di videogioco, rappresenta un ottimo strumento di valorizzazione del patrimonio artistico del nostro Bel Paese.

Anacapri – The Dream forse paga il prezzo delle proprie modeste origini con qualche lieve imperfezione, ma riserva piacevoli sorprese a chi sa guardare oltre le apparenze.

Voto Recensione di Anacapri - The Dream - Recensione


7