Recensione

Alone In The Dark:The New Nightmare

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a cura di Ryuken

Mi sembra che le presentazioni, per il titolo in questione, siano quantomeno fuori luogo per il semplice motivo che tutti i possessori di Psx, PC e DC amanti dei survival horror alla Resident Evil lo conoscono ormai alla perfezione.Mi rendo conto comunque che in giro c’è sempre qualche sbadatello il quale non ne ha mai sentito parlare o che è da poco fruitore dei prodotto che, la fantastica industria videoludica, ci offre; perciò mi sembra corretto fare solo un poco di chiarezza sullo storilyne del gioco.La saga di Alone in The Dark, nacque millenni or sono sui primi PC compatibili dando, di fatto, origine al filone dei videogiochi horror, la nascita del quale è erroneamente attribuita da molti al classico Capcom.Il primo capitolo ebbe un gran successo. Ne seguirono poi altri due episodi passati in parte inosservati al grande pubblico, solamente per la sfortuna di essere usciti in contemporanea al fenomeno RE che in quel periodo era in grado di schiacciare anche gli avversari maggiormente agguerriti.Arriviamo ora a parlare di Alone in The Dark 4 per Ps2.La storia è la medesima: al detective Edward Camby è affidata la protezione della bella giornalista Aline Cedrac, la quale nella speranza di realizzare lo scoop della sua carriera, decide di farsi un viaggetto a Shadow Island nella speranza di poter intervistare il Dott. Morton, il quale sta portando avanti esperimenti antropologici apparentemente rivoluzionari.Sfortunatamente i nostri piccioncini non sanno che Morton è uno scienziato alienato il quale sta cercando di fondere le creature terrestri con quelle dell’oltretomba nel tentativo di creare degli esseri supremi.Ovviamente le cose gli sfuggono ben presto di mano e l’allegra isoletta si trasforma nel covo di creature mostruose, le quali non ci pensano due volte a far sparire il loro paparino.I due protagonisti assaggiano il pericolo, nel quale stanno per immergersi, già durante il viaggio in aereo che li sta portando verso la meta.All’improvviso una creatura volante danneggia il velivolo poco prima della fase di atterraggio, costringendo Camby e Cedrac a lanciarsi con i paracadute. I due atterrano senza conseguenze in due punti distinti dell’isola: Aline direttamente nella cupa casa del Dott. Morton e Camby nei pressi della stessa.

CARATTERISTICHE TECNICHEArrivati a questo punto non posso far altro che ripetere ciò che scrissi in occasione della recensione Psx: ” Il gameplay che caratterizza questo episodio è quello ipercollaudato che avete sicuramente avuto occasione di provare nei vari Resident Evil, esplorare le locazioni, andare alla ricerca di indizi, chiavi, munizioni (da usare contro i mostri), frugare in cassetti, armadi, ecc. Come accadeva in RE 2, anche qui potrete scegliere di intraprendere l’avventura con uno dei due personaggi.I due avranno però differenti dotazioni di base ed un diverso approccio alla missione: Camby inizierà le sue ricerche nelle vicinanze della casa per poi entrarci, mentre Aline si ritroverà subito immersa nell’atmosfera cupa e tetra della magione.Controllare i due, se avete dimestichezza con la tipologia del prodotto, è una bazzecola; anche se fosse la prima volta che giocate ad un titolo del genere, non preoccupatevi vi ci vorrà sì e no una mezz’oretta per avere il pieno controllo della situazione.La varietà di mostri schifidi presenti, è ampia, essi si manifestano con diverse forme: quadrupedi, umanoidi, volatili (come quello che vi ha fatti precipitare), ecc. Queste creature sono poi veramente ostiche da uccidere e alquanto astute: a volte fingeranno di essere morte per poi assalirvi all’improvviso, più volte vi toccherà dar fondo a tutte le munizioni.Il mio consiglio è di cercare al più presto un’arma potente e fare un uso molto accorto di colpi, i quali non vi saranno elargiti in grandi quantità.Parlando di armi vi posso dire che, quelle presenti in Alone in the Dark 4 sono, in un certo senso, poco convenzionali: in mezzo alle armi comuni vi ritroverete a sparare, per esempio, con una pistola fulminatrice o con un cannone al plasma, che risultano però molto efficaci.Gli enigmi da risolvere sono sempre i soliti, quindi non dovrete spremervi le meningi come, invece, dovreste fare in un RPG, c’è però da dire che il numero di porte che troverete chiuse ed i varchi ostruiti saranno molti, sicuramente sopra la media del genere e quindi la sezione esplorativa del gioco, alla ricerca di chiavi ed oggetti utili, si innalza all’ennesima potenza.”

GRAFICAArriviamo finalmente a parlare di una novità, se è vero che il gioco è sempre quello lo stesso non lo si può dire per l’aspetto grafico che risulta migliore delle altre release, pur non sfruttando appieno le potenzialità della macchina Sony.Quello che si nota fin dalle prime battute è l’abbondanza di poligoni aggiunti, i quali modellano gli ambienti ma soprattutto i visi dei protagonisti in maniera più che buona, nonostante l’utilizzo dell’antialiasing non convinca appieno.I mostri e gli avversari non sono ai livelli di quelli visti nelle varie puntate di RE, forse meno espressivi, ma non per questo disprezzabili poiché dal punto di vista della realizzazione tecnica non hanno nulla da invidiare a nessun altra produzione videoludica..Gli effetti luce sono rimasti ottimi: sarete sempre accompagnati dalla vostra fida torcia elettrica, da accendersi nella moltitudine di stanze prive di una qualsivoglia illuminazione; le esplosioni e gli spari delle armi sono anch’essi di livello più che accettabile.Le scelte cromatiche sono le medesime apprezzate sulle altre piattaforme, per cui anche in questo caso ottime.Il difetto principale che ho riscontrato in AITD 4 per Ps2 è il generale senso di lentezza, al quale vi abituerete con il passare del tempo, ma che vi darà non poco fastidio nelle prime battute di gioco.Con lentezza voglio intendere, gli eccessivi tempi di caricamento che si verificano puntuali ad ogni apertura di una porta e che spezzano eccessivamente l’atmosfera di suspance che permea l’avventura.Per il resto l’engine non fa scherzi, muovendosi senza particolari incertezze e buona fluidità.

SONOROColonne sonore in quantità limitata ma di notevole qualità, le quali attingono a piene mani dai classici del brivido del maestro Dario Argento.Girovagando, molte volte sarete accompagnati dal silenzio assoluto intervallato da sibili, mugugni ed urla mostruose che nelle situazioni clou si andranno fondendo a melodie da pelle d’oca, le quali si faranno sempre più incalzanti.Gli effetti fanno il loro dovere risultando nei limiti del possibile realistici.Lodevole di menzione è anche l’ottimo lavoro di traduzione e doppiaggio nella nostra madre lingua.Le voci dei due protagonisti sono buone anche se a tratti poco espressive: per esempio, in lacune situazione tragiche non si notano grandi cambi di tonalità nella voce di Camby e di Aline, il che risulta ad ogni modo un difetto sorvolabile e non particolarmente grave.

GIOCABILITA’ E LONGEVITA’Il titolo non è il massimo dell’originalità, ma sfido chiunque a tirare fuori qualcosa di nuovo nel panorama iperinflazionato dei survival horror. Ciò che conta è l’atmosfera e il senso di terrore che un titolo sa trasmettere.Il prodotto distribuito da Infogrames, in tal senso, fa il suo dovere in particolar modo se giocato da soli, nel buio pesto di una stanza con un paio di cuffiette nelle orecchie.Sul fronte longevità c’è poco da dire: se avete già giocato AITD sulla vostra fida Psx, DC o su PC non lo rigiocherete di sicuro, mentre se non avete ancora avuto occasione di provare un capitolo della saga in questione ci passerete delle settimane.

Bella grafica.

Gran sonoro.

E’ identico alle altre versioni (a parte la grafica).

7

AITD non riesce a spodestare Code Veronica dal trono dei survival horror per Ps2. Si rivela in ogni caso una valida alternativa per tutti coloro che hanno una gran voglia di terrore videoludico e si sono stufati degli zombie targati Capcom.

Voto Recensione di Alone In The Dark:The New Nightmare - Recensione


7