Anteprima

Alien Isolation

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a cura di FireZdragon

Informazioni sul prodotto

Immagine di Alien: Isolation
Alien: Isolation
  • Sviluppatore: Creative Assembly, Feral Interactive
  • Produttore: Sega
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH , PS3 , X360
  • Generi: Survival Horror
  • Data di uscita: 7 ottobre 2014 - 5 dicembre 2019 (Switch)

Londra – Quando ci hanno detto che saremmo volati a Londra per vedere e toccare con mano un nuovo gioco basato sulla licenza di Alien un brivido ci è corso lungo la schiena, ancora scottati da quel Colonial Marines che solo l’anno scorso era riuscito a deludere praticamente tutti gli appassionati delle temibili creature ideate dalla mente di Ridley Scott. Inoffensive, dotate di un’intelligenza scarsissima e piazzate nel bel mezzo di una storia che andava a cozzare in maniera terribile con quanto visto nei film originari, i nostri Xenomorfi preferiti ne erano usciti davvero con la corazza chitinosa a pezzi. La produzione targata Gearbox semplicemente non rendeva giustizia alla serie e l’idea che Sega ci volesse proporre a così breve distanza un seguito sembrava una completa follia. Per nostra fortuna, però, qualcuno ai piani alti deve averla pensata allo stesso modo e il progetto di un nuovo capitolo della serie è passato nelle mani di un team davvero capace, quei Creative Assembly padri e padroni della fortunatissima serie Total War.
La cosa però non deve confondervi le idee, Alien Isolation, come il titolo lascia intuire, non vedrà battaglie tra alieni e marines su larga scala (anche se l’idea di primo acchito ci sembrava davvero eccezionale), ma tenterà di scavare nel profondo della nostra anima per tirare fuori tutte le paure più recondite, e fidatevi quando vi diciamo che quanto visto nella breve sessione di hands on negli studi londinesi della compagnia è riuscito alla perfezione a colpire nel segno.
Ripleeeey
Sono passati ben quindici anni da quando la nave Nostromo è andata distrutta, lanciando Ellen Ripley nello spazio più profondo a bordo di una capsula di salvataggio. Gli sviluppatori hanno voluto fortemente legare il loro prodotto al primo film della serie, ispirandosi in maniera pesante alle atmosfere originali e andando a dare vita ad una trama che facesse da collegamento tra il primo e il secondo film.
Quello che succede tra le due pellicole infatti rimane ad oggi un incognita e i ragazzi di Creative Assembly, grazie alla licenza ufficiale, vogliono provare a dare la loro versione dei fatti. Una spedizione di soccorso è stata inviata verso il Nostromo non appena il contatto è andato perso e tra i membri dell’equipaggio della nuova squadra spunta un nome davvero familiare: Amanda Ripley. Amanda, come il cognome dovrebbe facilmente farvi intuire non è altro che la figlia di Ellen, partita in missione come volontaria proprio per cercare tracce della madre e scoprire la verità su quanto accaduto a bordo dell’astronave.
Questo è quanto sappiamo attualmente della storia e tantissimi sono i punti di domanda che ci affollano la mente. Per fare un po’ di chiarezza bisognerà attendere tuttavia ancora qualche mese, dato che su questo aspetto gli sviluppatori erano decisamente abbottonati: una cosa però è certa, gli alien ci saranno… anzi, l’alieno.
Come vi accennavamo inizialmente, Creative Assembly ha voluto proporre al pubblico un’esperienza di tensione e terrore che si avvicinasse in maniera sorprendente a quanto visto nel primo film, con una sola creatura praticamente immortale capace di fare a pezzi un intero equipaggio. Nella parte da noi giocata la situazione era decisamente simile a quanto visto su pellicola. La stazione spaziale che ci ospita è stata presa d’assalto e i segni di lotta, con membri dell’equipaggio fatti a pezzi ed androidi sparsi un po’ ovunque lasciano poco spazio all’immaginazione: non siamo soli. Come un alien sia salito a bordo resta ancora un mistero, ma tanto basta per dare vita ad un survival horror come non se ne vedevano da tempo, con una visuale in prima persona pronta a farci immergere completamente nella protagonista.
Luci spente, si gira
Sono l’oscurità e la quiete ad accoglierci, un silenzio che gela il sangue nelle vene. Le tubature che scricchiolano e il ticchettio di quei maledetti passatempo sui tavoli di quella che in passato poteva essere una sala d’attesa servono solo a renderci ancor più nervosi, e il fatto che il nostro indicatore di movimento non segni nulla peggiora soltanto la situazione. Sappiamo di essere osservati, abbiamo quella terribile sensazione addosso e sappiamo altrettanto bene che chi ci segue riesce a fiutare la nostra paura, come un cacciatore riuscirebbe e sentire la sua preda ferita a chilometri di distanza. Purtroppo non sono chilometri a separarci dall’enorme creatura ma solo pochi metri, un gap che può essere colmato nel giro di pochi secondi, significando la nostra morte. Il momento dopo la certezza: l’alieno si staglia eretto dietro una porta, come un colosso monolitico nero, fermo e attento, alla ricerca della sua prossima vittima. 
Ora che sappiamo dove si trova abbiamo solo una possibilità: fuggire il più velocemente e il più silenziosamente possibile. La cosa purtroppo non è facile come sembra, visto che l’alien è dotato di un’intelligenza artificiale sopraffina, è capace di sentire suoni, odori e ci vede dannatamente bene anche al buio, cosa che invece per noi è praticamente impossibile. Il gioco ci lascia quindi scegliere se proseguire quasi a tentoni nell’oscurità o accendere una torcia portatile sperando di non essere scorti dal mostro. Il concetto alla base del tutto è davvero eccellente e gli sviluppatori ci hanno spiegato che la loro volontà è quella di lasciare il giocatore in un limbo decisionale marcato: meno sappiamo di quanto ci circonda più siamo al sicuro. 
Nel caso volessimo sporgerci da una copertura per dare un’occhiata alla stanza potremmo a nostra volta essere visti e uccisi in pochi istanti. È così che Amanda  tenterà di muoversi guardando solo la mappa, strisciando dietro i tavoli e i resti di una base spaziale ormai a pezzi, nascondendosi negli armadietti o tentando fughe rocambolesche sperando di sfuggire alla presa della morte.
Correre tuttavia è una soluzione estrema e solitamente non porta a nulla di buono, a meno di non avere la certezza di raggiungere il punto di salvezza più vicino: un portellone automatico o una porta blindata per esempio. Alien Isolation arriva dove nessun altro gioco di Alien era mai giunto, mischiando finalmente la licenza con la paura più assoluta, un’opzione ormai sempre più spesso accantonata in favore di un gameplay action che però per forza di cose riusciva a sposarsi solo con il secondo capitolo della serie. Il nuovo prodotto Creative Assembly, invece, darà al giocatore un numero limitatissimo di armi da fuoco e queste dovrebbero servire, il condizionale è d’obbligo in questo caso, solo per ferire l’alieno o affrontare minacce ben più umane. Non mancherà anche un sistema di crafting e collezionabili da raccogliere durante la fuga, ma su questi punti gli sviluppatori non hanno elargito ulteriori dettagli.
Io e te, milioni di chilometri sopra al cielo
Alien Isolation ci ha soddisfatto, anche se non ci ha lasciato proprio a bocca aperta, dal punto di vista tecnico. L’intera base spaziale è asettica nel complesso, ma ricca di riferimenti scenici capaci di richiamare la saga in molteplici modi. A partire dagli stemmi sulle tute dell’equipaggio, fino ad arrivare a chiari rimandi alla Weiland, i superfan non potranno che rimanere colpiti dall’attenzione profusa dagli sviluppatori nei dettagli, dettagli però non così curati sotto l’aspetto grafico. Il titolo è leggermente frenato dalla diffusione multipiattaforma (old gen, current gen e pc) e, anche se l’oscurità nasconde bene quasi tutte le magagne, un po’ di aliasing e qualche piccolo problema di illuminazione si sono fatti vedere: due punti sui quali bisognerà lavorare prima della release prevista per fine 2014. I movimenti dell’alien invece, le sue fattezze e i rumori di fondo sono perfetti, con una tensione crescente ad ogni passo aiutata da una visuale in prima persona che sfoca quando il giocatore va ad osservare il sensore di movimento trasformando in possibili minacce normalissimi elementi dello scenario, mantenendo così sempre altissimo il coinvolgimento per una tensione palpabile che ci accompagnerà lungo tutto il corso di questa nuova e durissima avventura.

– Ricco di atmosfera

– Un vero survival horror

– Fedele alla serie

Alien Isolation è IL gioco di Alien che abbiamo sempre desiderato. Un titolo fedele alla saga che fa dei suoi punti di forza la paura, la tensione e soprattutto mette in risalto il duello uomo-alieno, con il primo costretto a scappare e rifugiarsi in ogni piccolo anfratto per potersi difendere dalla morte. Siamo di fronte ad un gioco che va contro ogni regola del mercato attuale, un prodotto con una curva di difficoltà altissima (solo nella demo saremo morti almeno una decina di volte) che saprà ricompensare i giocatori per ogni loro successo e allo stesso modo li punirà nel peggiore dei modi per i fallimenti. Sicuramente uno dei giochi da tenere d’occhio per questo caldissimo 2014.