Recensione

Alias

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a cura di Ulisse

Acclaim ha realizzato Alias, un gioco d’azione/spionaggio prendendo spunto dall’omonima serie televisiva, programmata originariamente in America dall’ABC e arrivata poco tempo fa anche in Italia, riscuotendo un discreto successo.

L’agente segreto Sydney BristowPer chiunque non abbia seguito il telefilm, ecco in poche parole tutto ciò che c’è da sapere su Alias: Sydney Bristow (interpretata da Jennifer Garner) è una giovane agente della CIA che, negli ultimi due anni, ha agito sotto copertura infiltrandosi nella misteriosa organizzazione SD-6. Proprio quando pensava di aver sgominato l’SD-6 e di poter finalmente appendere i suoi visori a infrarossi al chiodo, giunge la notizia che Arvin Sloane, la mente criminale alla guida dell’organizzazione, è ancora in libertà e quindi per Sydney non è ancora giunto il momento di riposarsi. Se avete visto il telefilm, probabilmente tutte queste notizie non vi giungono nuove, ma sarete lieti di sapere che Alias possiede tutti gli attributi di un gioco ufficiale in qualche modo complementare al telefilm: non solo è stato ingaggiato l’intero cast per eseguire il doppiaggio dei personaggi, ma perfino il regista è stato coinvolto nella realizzazione del gioco e la sceneggiatura è stata scritta dagli stessi autori della serie.

Pronto a combattere L’affascinante mondo dello spionaggio internazionale di Alias è riproposto in forma di gioco d’azione/avventura in terza persona, che si svolge in prestigiose località mondiali, tra cui Montecarlo, Hong Kong e Rio de Janeiro. Non sorprende che una certa enfasi sia stata posta sull’elemento furtività (la signorina Bristow esibisce un’impressionante collezione di marchingegni e gadget, o ‘equipaggiamento’ come è generalmente definito, per non farsi scorpire), ma nel gioco non ci si limita solo ad andarsene in giro senza essere notati. Da professionista delle arti marziali quale è, Sydney può contare su una formidabile serie di tecniche di combattimento ravvicinato, perciò il gioco è piacevolmente bilanciato tra momenti di alta tensione furtiva e pura azione. Il combattimento è, in effetti, abbastanza semplice, con vari pugni e calci circolari che si eseguono con due tasti. Non esiste sistema di puntamento, il che significa che si deve selezionare una direzione per l’attacco, che Sydney seguirà indipendentemente da ciò che accade sullo schermo. Occorre un po’ di tempo per abituarsi a questa caratteristica, e all’inizio del gioco può essere abbastanza comico guardare Sydney sferrare con determinazione calci e pugni nell’aria secondo la direzione prestabilita, ma senza alcuna relazione con la posizione dei cattivi di turno. Tuttavia, una volta abituati, si scoprirà che la ragazza è tranquillamente in grado di tenere testa a più assalitori contemporaneamente.

Finché c’è la furtività…Quando si tratta di non dare nell’occhio, la giovane Sydney ha molti assi nella sua manica. Una rapida pressione dell’apposito tasto tasto attiva la modalità ‘Enhanced Vision’ (Visione migliorata), che evidenzia la posizione, lo stato e i movimenti dei nemici, permettendo di tenerli sotto controllo in qualsiasi momento. Sydney dispone inoltre di una modalità furtiva, durante la quale può aggrapparsi alle pareti e avanzare silenziosamente alle spalle degli ignari nemici per ucciderli in maniera rapida e indisturbata, oltre a una comoda visione a infrarossi per aumentare le possibilità di sorprendere il nemico negli ambienti bui. I gadget variano a seconda degli obiettivi della missione e comprendono un dispositivo di intrusione sulle telecamere a circuito chiuso, una mini-macchina fotografica, un modem remoto ed un grimaldello. Ogni tanto la giovane agente lavora in incognito, per esempio nella missione iniziale al Casinò, si fa passare per una cameriera, il che consente un veloce cambio di abito, in stile Barbie. In determinate situazioni, di solito quando Sydney si sta avvicinando ad una postazione particolarmente pericolosa, lo schermo si divide in due, offrendo una visione simultanea di Sydney e dei nemici/telecamere/torrette mitragliatrici che attendono dietro l’angolo: un dettaglio carino e realizzato elegantemente. L’interazione con l’ambiente è notevole, il che vuol dire che alcuni oggetti possono essere raccolti ed utilizzati come armi, mentre altri, come le lattine vuote, possono essere lanciati per distrarre le guardie. Eppure, nonostante tutti i suoi sorprendenti gadget (e nel rispetto delle caratteristiche del telefilm), Sydney gira quasi sempre disarmata: anche se può raccogliere armi (liberamente disseminate per le ambientazioni) o impossessarsi delle pistole dei nemici caduti, le abbandonerà non appena saranno esaurite le munizioni. Allo stesso modo, non rovisterà in giro alla ricerca di kit medici: la salute di Sydney si rigenera con il tempo, quindi, invece di preoccuparvi in continuazione delle risorse, potrete dedicarvi al difficile lavoro di spia internazionale giovane e affascinante. Inoltre non andrete incontro a morte sicura al minimo sbaglio, dal momento che è spesso possibile fuggire da una situazione pericolosa anche dopo che gli avversari vi hanno scoperto.

Grafica e sonoroLa grafica è nel complesso buona, sia nei video che nel gioco vero e proprio, infatti, i personaggi sono ben curati nell’aspetto fin nei minimi particolari (ad esempio lascia sbalorditi la cura dei luoghi abbandonati, come l’ ospedale psichiatrico, in cui ogni singolo elemento è trascurato e tanto ben fatto da trasmettere una sensazione di terrore, malinconia e solitudine al tempo stesso), nonostante alcune lievi imperfezioni. Anche il sonoro colpisce per la perfezione del parlato e per la scelta di arruolare l’intero cast di doppiatori italiani della serie televisiva per effettuare il doppiaggio stesso. In più, ogni missione è accompagnata da un sottofondo musicale che aumenta o diminuisce di intensità e suspance a seconda della gravità del momento. Per lo più questo titolo offre l’opzione di selezionare la modalità d’ascolto che si preferisce, a scelta tra quella Dolby Pro Logic II e quella consueta Stereo.

LongevitàIl gioco non richiede un esagerato numero di ore da spendere per superare le varie missioni, sia per la scarsa presenza di nemici da sconfiggere sia per l’elevata quantità di punti di salvataggio tramite i quali mettere al sicuro i nostri sforzi. La trama, comunque, è ben studiata, non annoia mai ed anzi stimola ad andare avanti per scoprire cosa ci riserverà la missione successiva.

– Buon sonoro

– Ottima realizzazione dei personaggi

– Trama avvincente.

– Giocabilità da migliorare

– Ci si annoia a causa della scarsa presenza di nemici.

6.8

Dal punto di vista grafico, Alias è generalmente gradevole alla vista quanto la sua giovane interprete femminile. Gli interni, in particolare, sfoggiano notevoli livelli di dettaglio e spesso si incontrano oggetti o superfici dall’aspetto strabiliante (mi viene in mente subito un pavimento di marmo levigato nel livello iniziale della missione Casinò). Aggiungiete una sceneggiatura superba, realizzata con alcuni eccellenti doppiaggi, una trama fitta di intrighi e una struttura di missioni ben congeniata ed avrete un gioco consigliato non solo ai fan della serie televisiva ma anche dell’azione furtiva in genere.

A questo punto vi chiederete il perchè, allora, di un voto che non raggiunge nemmeno il 7. Semplice: la totale mancanza di innovazione, una componente stealth malamente supportata (in pratica il gioco si può finire procedendo a sgnanssoni), l’eccessiva facilità a cui fa inevitabilmente seguito una limitata longevità ne fanno un gioco del tutto anonimo (eccezion fatta per le curve digitali della protaagonista) per chiunque non sia appassionato della serie…

Voto Recensione di Alias - Recensione


6.8