Anteprima

Algo-Bot

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Mancano solo tre settimane alla chiusura della campagna Kickstarter di Algo-Bot, e gli appena tremila dollari offerti non sembrano essere di buon auspicio per poter infine arrivare all’obiettivo richiesto di sessantamila dollari. L’augurio di un insperato e decisivo colpo di coda tuttavia non può mancare, perché il rischio che l’interessante progetto di Fishing Cactus non sia in grado di vedere la luce è purtroppo molto alto. Ed è un peccato, lasciatevelo dire; prendere così sottogamba un puzzle game che ha l’intento di trasformarsi in un gioco educativo gratuito che possa insinuarsi nelle scuole di tutto il mondo, è un errore di valutazione che molti utenti stanno facendo. O forse, più semplicemente, il gioco non è conosciuto e non ha avuto l’eco che merita. È ora di sopperire a questa mancanza.

The art of coding
L’obiettivo di Algo-Bot è quello di riuscire a fornire ai giocatori le abilità logiche che stanno alla base della programmazione. Questo chiaramente non significa che avrete a che fare con indecifrabili stringhe di codice che vi appariranno come dei geroglifici di dubbia utilità, ma che apprenderete le strategie per risolvere dei problemi di natura strettamente logica. Non scriverete nulla, quindi, ma giocherete col concept di fondo che prevede l’acquisizione di una forma mentis adeguata ad assorbire gli schemi matematici e computazionali – come le variabili e le condizioni. Non fatevi spaventare da questa descrizione, perché giocare ad Algo-Bot è molto più semplice e immediato di quanto non lo sia spiegare le sue funzioni di base. Per far sì che l’obiettivo degli sviluppatori potesse giungere a compimento, il gioco è stato sviluppato in collaborazione con Technobel, un training center belga dedito alla ricerca informatica, sistemi, telecomunicazioni e multimedia. Dopo un periodo di riflessione per capire quale fosse il metodo migliore per poter creare un titolo con delle chiare caratteristiche educative, ma che non diventasse in breve tempo semplicistico e noioso, si è pensato di abbracciare la formula del puzzle game scegliendo di avere come protagonista un robot. Il passo successivo è stato riuscire ad asciugare il progetto il più possibile, programmando qualcosa che fosse chiaro, conciso e diretto al punto. Si è giunti infine a quello che è oggi Algo-Bot, un gioco il cui scopo è quello di far arrivare il protagonista da un punto A a un punto B attraverso una serie di linee interrotte da punti che scandiscono il numero di mosse a disposizione. Meno ne userete, più alto sarà il vostro punteggio finale, ma vi assicuriamo che andando avanti lungo livelli sempre più complessi e ricchi di variabili su cui ragionare a fondo, non sarà per niente facile.
Controllo indiretto
In Algo-Bot non controlleremo il robot direttamente, non potremo farlo saltare e non potremo nemmeno farlo spostare da un punto all’altro attraverso un sistema di controllo canonico con pad o tastiera; al contrario, qui bisognerà inserire una sequenza di comandi in delle apposite caselle dal numero limitato; solo dopo potremo far partire il robottino lungo il percorso che avremo deciso a monte e vedere se abbiamo calcolato tutto nella maniera corretta. Gli input da dare sono sono piuttosto semplici ed elementari, e mostrano al meglio l’essenzialità con cui è stato studiato il progetto. Bisognerà infatti selezionare quattro comandi: avanti, destra, sinistra e azione; ognuno di questi, andrà a occupare una casella e diventerà ben presto essenziale riuscire a figurarsi mentalmente quale sia la sequenza migliore per ottenere il massimo risultato col numero minimo di mosse. Va sempre considerato che far ruotare sul posto il robot per prepararlo ad andare avanti “costa” una casella, pertanto capirete da soli quanto sia facile arrivare al limite previsto rimanendo però a metà strada e ben lontani dalla meta. La visuale è rigorosamente isometrica e oltre allo sforzo mentale di calcolare per filo e per segno l’esatto ordine dei movimenti, bisogna anche avere una discreta elasticità mentale per evitare che a un certo punto vediate il vostro robot sbattere contro una barriera perché avete distrattamente invertito la destra con la sinistra mentre stavate cercando di capire come risolvere la sequenza logica. Ma davvero, è forse molto più difficile parlarne che avere il gioco davanti e lasciarsi trascinare dall’efficacia delle proprie facoltà mentali. E tutte le volte che riuscirete a risolvere una complessa sequenza, vi sentirete incredibilmente intelligenti e soddisfatti di voi stessi. In questo senso, Algo-Bot riesce ad essere molto stimolante e corretto col giocatore, perché le difficoltà messe in campo arrivano solo ed esclusivamente dalla complessità delle azioni e della somma delle variabili da valutare contemporaneamente. Avrete dunque degli attimi di impasse nei momenti in cui le operazioni che dovrà gestire la vostra mente si affolleranno, ma non avvertirete mai la sensazione che il titolo si stia prendendo gioco di voi assegnandovi dei compiti oltremodo proibitivi.

Oggi, ragazzi, spiegherò le funzioni
Nella versione da noi provata c’erano a disposizione solo tre mondi ed era piuttosto evidente che al gioco mancasse ancora una profonda fase di polishing, soprattutto per via di una qualità generale un po’ sottotono e delle texture ancora sin troppo slavate e fosche. Non è importante, visto il genere di appartenenza, ma va comunque confermato che dal punto di visto tecnico c’è ancora un po’ di lavoro da fare. Detto questo, non crediate che il gioco si riduca solo a quanto detto finora, perché i livelli avanzati sono chiaramente molto più grandi e le variabili da tenere d’occhio aumentano di numero. Vi capiterà infatti di dover necessariamente passare sopra un punto assegnato per potervi caricare addosso un cassa di materiale tossico, per poi passare sopra un altro punto specifico per potervene liberare. In fondo, il mondo di Algo-Bot è una sorta di centrale elettrica appartenente a un futuro indefinito dove le mansioni vengono svolte dai robot a causa dei gravi rischi a cui sarebbe sottoposto un qualunque essere umano.
Comincerete a grattarvi la testa quando i punti di smaltimento raddoppieranno, quando dovrete anche calcolare i passi supplementari che vi verranno offerti da alcuni speciali propulsori e quando le scelte delle strade da percorrere diventeranno maggiori delle caselle a vostra disposizione. Ed è esattamente in quel momento che verranno in vostro aiuto le “funzioni”, ossia dei sottomenù in cui potrete impostare ulteriori sequenze di movimenti in dei comodi blocchi – fino a quattro – chiamati F1, F2, F3 ed F4. Potrete poi inserire uno di questi blocchi all’interno di una singola casella appartenente alla stringa principale, avendo così quella che in gergo tecnico viene chiamata una “struttura a cipolla”, che potete anche identificare come il classico gioco delle scatole cinesi. Pensate a come il livello di sfida aumenti esponenzialmente quando dovrete far incastrare alla perfezione le sottosequenze dentro la barra dei comandi primari, e capirete perché Algo-Bot è uno dei puzzle-game più intriganti dell’ultimo periodo, capace di esaltare il suo fascino attraverso l’intelligente utilizzo dei fondamenti della logica che stanno alla base della programmazione. Non imparerete di certo a sviluppare un titolo di ultima generazione, ma capirete senz’altro qual è lo sforzo mentale che i programmatori devono fare quando hanno la necessità di organizzare il proprio lavoro su più livelli della stessa struttura. Algo-Bot è il brillante incontro tra un edu-game e un intrigante puzzle, ma per vedere la luce, ha bisogno di un grandissimo aiuto da parte della comunità videoludica.

– Concept semplice, intelligente e brillante

– Risoluzione dei livelli intrigante e ben strutturata

– Profondità dei ragionamenti assicurata

Se Algo-Bot supererà con successo la quota dei sessantamila dollari su Kickstarter, oltre ad avere un interessante editor dei livelli capace di mettere alla prova i più creativi, la sua licenza verrà offerta gratuitamente in tutte le scuole, i college e le università. Crediamo che sia un’iniziativa lodevole e coraggiosa, capace di porre al centro dell’attenzione l’importanza di educare gli uomini del futuro alle possibilità offerte da un campo in piena espansione come quello dell’informatica e delle arti digitali.