Anteprima

Ace Combat 6: Fires of Liberation

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a cura di Songoku

Dopo una vita passata a scorrazzare per i cieli di Sony, la serie di Ace Combat sta finalmente per atterrare nelle lande di nuova generazione, ma stavolta al di là del mare, nel territorio di Microsoft.A circa un mese dall’uscita ufficiale abbiamo provato una versione quasi definitiva del gioco: vediamo quindi se il lavoro di Namco ha dato buoni frutti.

Vola e sparaI vari titoli precedenti del franchise hanno sempre puntato sull’approccio arcade al mondo dell’aviazione. Così fa anche Ace Combat 6, che propone sfide in singolo o in multiplayer improntate al divertimento puro, con una curva di apprendimento abbastanza dolce.Questo non significa che non ci sia la minima profondità: rispetto agli altri episodi, il pur basso livello di simulazione sembra riuscire a dire la sua, con nemici dall’intelligenza artificiale piuttosto raffinata e un sistema di controllo del mezzo che consente evoluzioni azzardate, ma che ci punisce se tentiamo di strafare.Padroneggiare i comandi (grilletto destro per accelerare, sinistro per decelerare, mitragliatrice con A, missili con B ecc) è relativamente semplice, sia per il volo che per la battaglia, ma ogni tanto sarà il caso di tenere d’occhio non solo il nostro nemico, ma anche l’ambiente circostante e la traiettoria, per evitare di andare in stallo e cominciare a precipitare.Tre sono le visuali disponibili: alle spalle dell’aereo; in totale soggettiva (quindi vedendo solo indicatori e parametri, senza alcuna porzione del velivolo); dall’abitacolo (con vista sul pannello di controllo del mezzo). Quest’ultimo punto di vista, in particolare, farà la gioia di quanti vogliano immergersi nella battaglia col maggior realismo possibile.Se posso portare un’esperienza personale, dopo aver recensito Blazing Angel: SMOWWII, mi sembra di poter dire che il titolo Namco è meno arcade del suo concorrente. Questo anche per il numero di indicatori a schermo, per un sistema di controllo un po’ più raffinato, per l’impossibilità di fare virate realmente strettissime come nel gioco di Ubisoft, per la mancanza di una visuale bloccata sul nemico. Ovviamente, però, i veri simulatori di volo sono altri (senza che questo implichi alcun giudizio di merito).

Il titolo del paragrafo non è casuale: malgrado ci sia una buona varietà di armi (tra cui soprattutto quelle speciali, che danno determinati bonus durante il combattimento) e i velivoli siano ben 15, l’anima del gioco pare essere sempre legata al combattimento puro. La maggior parte delle nostre missioni, insomma, consisterà nel distruggere i nemici, con poca varietà. Anche per questo il titolo punta soprattutto sulla sua componente on line (fino a 16 giocatori in tre modalità), che sembra in grado di regalare ore di frenetico divertimento.Tuttavia non dobbiamo dimenticare che la fase di combattimento consente una discreta varietà di approccio: possiamo usare le armi standard, puntare su un uso accorto di quelle speciali, e dobbiamo anche gestire l’aiuto dei compagni (comandabile con la croce direzionale), che possono fornire ottima copertura o aiutarci all’attacco.

Malgrado il gioco in rete sia probabilmente il punto di forza del titolo, sarebbe sbagliato non citare le ben 20 missioni in single player, che dovrebbero garantire una buona longevità anche giocando da soli. Una storia piuttosto accattivante accompagna la campagna in singolo, che ci vede impegnati a respingere gli invasori estovakiani, penetrati nel fantasioso stato di Emmeria. Il contesto narrativo dato alle missioni rappresenta una buona aggiunta (come tradizione della serie), e consente di vivere con più partecipazione le sessioni di gioco, che puntano su un’azione frenetica e coinvolgente.

Nel blu dipinto di bluMolto buono il comparto tecnico. I modelli degli aerei sono ben realizzati e impreziositi da effetti pregevoli. I cieli sono particolarmente realistici, con nuvole fumose pienamente attraversabili che spesso costituiscono anche un effettivo elemento di gameplay (perché offuscano la nostra vista e quella dei nemici).Colpisce la realizzazione di effetti come scie di fumo dei missili o esplosioni, i cui residui rimangono anche per molto tempo in aria, dipingendo piacevoli disegni che danno l’idea dell’infuriare della battaglia. L’interfaccia dell’aereo, indubbiamente pesante dal punto di vista dello spazio occupato nella visuale, riesce però a non essere invasiva, e la gran quantità di dati e indicatori rende il gioco molto immersivo senza pregiudicare la bellezza del combattimento.Belli anche i filmati di intermezzo, che riprendono le modalità registiche dei grandi film del genere.Qualche difetto c’è, come un leggero aliasing qui e là e una definizione piuttosto scarna del suolo, spesso molto piatto e uniforme. Va anche sottolineato, però, che le location sono davvero ampie, e che anche nei momenti più frenetici e con più velivoli sullo schermo il frame rate è sempre solidissimo. Non dimentichiamo, inoltre, la possibilità di rivedere la missione in replay, scegliendo tra quattro visuali diverse, tutte molto efficaci.Qualcosa in più si poteva fare, forse, sulla creazione del senso di velocità, che in qualche frangente latita un po’ (e anche in questo la colpa è soprattutto del terreno).Se la parte visiva ha pochi difetti, quella sonora fatica un po’ di più a spiccare: gli effetti sono buoni, ma le musiche non paiono più di tanto gratificanti. Qualche alto e basso nel doppiaggio inglese, che comunque si attesta su un livello più che degno.

ConclusioneSembra che Ace Combat 6 abbia le carte in regola per far entrare degnamente la serie nell’attuale generazione di console. Un comparto tecnico complessivamente molto valido fa da cornice a un gameplay come sempre legato a un approccio arcade, ma non per questo privo di un buon livello di sfida (specie grazie all’IA dei nemici e a un discreto numero di parametri da controllare). La campagna in singolo sembra abbastanza lunga e supportata da una bella storia, anche se con ogni probabilità la maggiore attrattiva del gioco è costituita dalla sua componente on line. Ace Combat 6 può piacere a un’ampia fetta di pubblico, anche se coloro che non amano particolarmente le simulazioni di volo potrebbero trovarlo un po’ ripetitivo, dal momento che sembra che l’obiettivo costante sia semplicemente quello di far fuori gli avversari.