Recensione

Aaru's Awakening

Avatar

a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Se guardaste Aaru’s Awakening mentre viene giocato da qualcun altro, probabilmente non vedreste l’ora di poterlo provare. Il modo in cui sono stati animati i personaggi, i fondali interamente disegnati a mano, e la vivacità dei colori vi attireranno senza troppi problemi, dandovi la sensazione che si tratta di un platform ispirato e divertente. Quando vi accorgerete però che il numero di morti subite lieviterà spaventosamente, costringendo chiunque a ripetere la stessa sezione per una quantità indefinita di volte, i pensieri più frequenti saranno due: colui che gioca non è capace; il gioco è molto difficile, ma credo di potercela fare. Eppure, fareste bene a valutare anche un terzo pensiero, ossia chiedervi perché in Aaru’s Awakening si muore in continuazione.
Una divinità molto impacciata 
La risposta a quest’ultimo interrogativo non solo non tarderà ad arrivare, ma comincerete ad avvertire i prodromi di uno strano disagio già dal menù iniziale, in cui si registra sin da subito qualche anomalia nella personalizzazione dei comandi. 
Partiamo dal fatto che si tratta di un platform con uno schema di controllo fortemente atipico, che non prevede l’avanzamento del personaggio lungo gli scenari tramite i metodi canonici che comprendono la camminata e il salto in modo naturale. In Aaru’s Awakening bisogna continuamente usare le caratteristiche della creatura mitologica che vi troverete a controllare, vale a dire il teletrasporto e la carica. Niente di troppo assurdo, penserete voi, e invece no, perché per segnalare il punto esatto in cui si vuole apparire magicamente, bisogna muovere un cursore col mouse e agire prontamente con una tastiera. E non si salta con un tasto dedicato, ma con la freccetta che indica “su”. Se invece non siete avvezzi ai controlli per PC, è possibile passare al pad, ma vi accorgerete immediatamente quanto la scelta si rivelerà controproducente: il motivo? La mappatura dei comandi è priva di criterio e pare voler mettere continuamente in fallo anche il giocatore più virtuoso, che faticherà mostruosamente ad abituarsi anche dopo parecchio tempo passato a invocare una benedizione che possa placare le sue ire. Saltare con la levetta analogica, mentre si cerca di indirizzare il cursore e si prova nel frattempo a restare incolumi, è sia un insieme di operazione complesse, sia una prova di sopportazione che in pochi riescono a sostenere stoicamente. Certo, è possibile sistemare i controlli a piacimento, ma siccome Aaru avrà spesso la necessità di caricare in direzioni differenti da quella in cui si sposta, non troverete praticamente nessun tipo di conforto nella nuova configurazione che avrete determinato. In nessuna, sul serio. 
Il problema sta a monte, ossia in quello che è a tutti gli effetti un sistema di controllo dissennato e incredibilmente involuto, che aumenta in modo esponenziale – e poco corretto – il già elevato livello di difficoltà, ascrivibile senza troppi giri di parole alla categoria hardcore. In Aaru’s Awakening bisogna schizzare da un punto all’altro dello scenario, distruggere i nemici teletrasportandosi nello spazio da loro occupato, evitare trappole e pericoli ambientali piuttosto numerosi e frequenti, e far fuori boss in modalità decisamente alternative. In tutto ciò, c’è una sorta di tacito equilibrio tra generi: platform, action e puzzle, ma manca la capacità di eccellere in almeno uno di essi.
Il risveglio
La narrazione di Aaru’s Awakening è scandita attraverso dei mini racconti introduttivi recitati dalla voce di una giovane donna, nello stile tanto caro alle fiabe già apprezzato in titoli come Child of Light. Aaru è un discepolo della divinità chiamata Alba, inviato in una missione che prevede la distruzione degli dei rivali: Giorno, Crepuscolo e Notte. Solo riducendo in polvere i loro templi si riuscirà ad annullare il potere che possiedono, ma vi possiamo assicurare che la strada lungo i livelli è irta di pericoli esagerati, come se ogni elemento di disturbo degli scenari fosse parte di un inviolabile sistema di sicurezza contro cui si continua a sbattere la testa. La storia risulta essere molto generica e davvero poco approfondita, e tutti coloro che si avventurano in questo inferno con la volontà di godersi una trama piacevole che sostiene egregiamente il gameplay, oltre a non trovare ciò che cercano, faranno fatica a ricordare le brevi frasi introduttive a causa di un sistema trial and error che intratterrà per lunghe sezioni persino i più abili. In sostanza, quando sarete costretti a stare per più di un’ora dentro a un livello, con la speranza di riuscire a superarlo in qualche modo, la storia diventerà l’ultimo dei vostri pensieri. Chi gioca ad Aaru’s Awakening lo fa solo per il gusto di testare le proprie abilità, accettando al contempo la sfida di avere degli strumenti guasti per arrivare alla fine. Eppure è davvero un peccato, perché il titolo di Lumenox Games ha un lato artistico degno di nota, che mescola uno splendido 2D disegnato a mano e una colonna sonora che spazia dal tribale a sonorità sempre adatte ai contesti. Anche tecnicamente, nonostante il ritmo sia piuttosto elevato, non ci sono mai cali di frame rate o fastidiose sbavature, e la progressione è sempre molto fluida e naturale. Il paradosso di Aaru’s Awakening è che si tratta di un’opera indubbiamente più bella da vedere che da giocare, e ciò, per un videogioco, non è esattamente il migliore dei complimenti. Sembra quasi che gli sviluppatori abbiano ideato appositamente un sistema di controllo inadeguato e complesso da padroneggiare solo per vantarsi della difficoltà del loro gioco. È un’idea che nascerà ben presto anche in voi, perché a ragion veduta, non troverete altre risposte per giustificare una scelta di game design di siffatta insensatezza.

HARDWARE

MINIMUM:

OS: Windows 8, Windows 7, Windows XP Processor: Intel Core Duo 1.8ghz + Memory: 1 GB RAM Graphics: Integrated chipset or video card DirectX: Version 9.0c Hard Drive: 2 GB available space Additional Notes: Less RAM required if chipset or graphics card has RAM

– Lato artistico molto curato

– 2D realizzato a mano, con personaggi splendidamente animati

– Il sistema di controllo è un completo disastro

– Storia trascurabile

5.5

Bisogna ammettere che Aaru’s Awakening ha un buon level design, è rapido, ed è difficile almeno quanto gli esponenti dei platform indie più in vista. Il lato artistico è molto curato: presenta animazioni splendide e disegni a mano di personaggi e scenari che meritano le dovute lodi. Tuttavia, con un sistema di controllo simile, Aaru non è assolutamente in grado di presentarsi davanti alle divinità che vuole distruggere facendosi prendere sul serio.

Voto Recensione di Aaru's Awakening - Recensione


5.5