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A Plague Tale: Innocence

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a cura di Matteo Bussani

Informazioni sul prodotto

Immagine di A Plague Tale: Innocence
A Plague Tale: Innocence
  • Sviluppatore: Asobo
  • Produttore: Focus Home Interactive
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE
  • Generi: Azione , Avventura
  • Data di uscita: 14 maggio 2019

Durante il peregrinare per i corridoi del palazzo dove si è svolto l’evento di presentazione della lineup di Focus, siamo stati particolarmente incuriositi dall’allestimento di A Plague Tale: Innocence, nuovo titolo degli sviluppatori francesi ASOBO. I motivi sono stati due: prima di tutto perchè era l’unica presentazione tenuta a porte chiuse, e secondo perchè c’erano una miriade di topi, finti, a ricoprire ogni elemento della scenografia, muri compresi. Finalmente giunto il nostro turno, eravamo curiosi di saperne di più e scoprire che cosa si celasse al di là dei battenti. 
Le luci e ombre di un’avventura
L’interno rappresentava una vecchia cattedrale piena di topi, se possibile ancora di più di quanto lo fosse l’esterno, e vetrate colorate tappezzavano le due pareti laterali per immergerci completamente nell’ambientazione del gioco. A questo punto abbiamo lasciato che le parole ci conducessero per la presentazione, visivamente supportata da una demo hands-off che girava per l’occasione su un PC, probabilmente di fascia alta considerate le dimensioni. 
L’incipit è consistito in una chiarificazione che inquadrasse il gioco di questi ragazzi francesi in una categoria ben precisa, ovvero quella di Action-Adventure per console e PC in terza persona, fortemente narrativo ed esclusivamente single-player. Fondamentalmente, vestiremo i panni di una ragazza, Amissia, e di suo fratello, che nella cupa Francia medievale colpita dalla peste, dovranno semplicemente sopravvivere. Semplicemente nel suo significato quantitativo, non qualitativo, perchè troveranno da una parte la tragedia dell’epidemia e dall’altra la drammaticità del terrore umano incarnato nell’inquisizione, alla disperata ricerca di un capro espiatorio dell’inspiegabile piaga. 
Ci teniamo ad anticiparvi che il racconto non vuole essere fedelmente storico, ma nemmeno eccessivamente fantastico. In fase di lavorazione, come appreso dall’intervista al level-designer del gruppo, si è deciso di abbandonare un antagonista incarnato in qualche magico miasma in grado di far marcire il mondo per lasciare spazio a qualcosa di più concreto come i topi, che tra l’altro oltre al ruolo importantissimo sul piano narrativo ne avranno uno altrettanto importante su quello meccanico. 
Sul ruolo dei topi all’interno della storia ha anche aggiunto, pur non sbilanciandosi in affermazioni troppo eloquenti, che avrà un peso e dinamiche molto più articolati di quanto ci si possa immaginare. Ammettiamo che la cosa ci abbia incuriosito parecchio, perchè l’affermazione lascia davvero aperta ogni possibilità sugli sviluppi narrativi della vicenda, che appare decisamente profonda e drammatica.
Mors tua vita mea
Lato gameplay tutto gira intorno alla dicotomia luce-buio. Nei luoghi illuminati i topi non possono agire: stare nel raggio di azione di una lampada o di un braciere può essere l’unico modo per considerarsi salvi. Stando invece nell’ombra vige la regola del mors tua vita mea, con la fame dei topi saziata da una sola preda alla volta, così che è possibile passare incolumi in zone buie a patto che ci sia già qualcuno sotto le zanne affilate dei roditori.
I malsani animali, dopo le aggressioni, lasciano una sostanza putrescente come segno della propria presenza. Di sicuro quest’aspetto avrà un ruolo impattante nella storia, ma ignorandolo totalmente non ci addentriamo in ulteriori speculazioni.
Quanto detto va a creare un gameplay in parte stealth e in parte concentrato sulla soluzione di puzzle utili a proseguire indenni in zone presidiate da topi o dall’inquisizione. L’unica “arma” è una fionda con la quale colpire, più che i nemici, le lanterne che si portano dietro e far sì che il buio li catturi. Il fratellino, più piccolo nell’età e nelle dimensioni, ci verrà spesso in aiuto perchè è in grado di accovacciarsi e andare in luoghi per noi impossibili da raggiungere. 
A Plague Tale: Innocence presenta pochi elementi di gameplay realmente innovativi, e scommette su un insieme di meccaniche consolidate che possono sostenere il fronte narrativo che però deve aspirare all’eccellenza per riuscire a convincerci quando sarà definitivo.
Guardando il lato tecnico, non possiamo che apprezzare il livello di dettaglio raggiunto con il motore Unreal Engine 4 poichè, pur girando su un computer di fascia alta, c’è un ampio margine di miglioramento, affidandoci alle previsioni che danno il titolo sul mercato nel tardo 2018. La bontà del comparto tecnico è anche tangibile grazie alla realizzazione dei topi, che tramite particolari algoritmi, riesce davvero a creare una sensazione di massa fluida, pur mantenendo possibile distinguere ogni singola bestiola.

– Sfrutta le basi di un concept solido

– Ambientazione matura e ricca di spunti narrativi

– La resa dei topi è magnifica

A Plague Tale: Innocence è un titolo action adventure che punta fondamentalmente su tre aspetti: una struttura classica, una narrativa matura dalle tinte scure e un’ottima realizzazione grafica. La direzione intrapresa dagli sviluppatori sembra quella di voler portare un gioco fondamentalmente curato sotto ogni punto, anche se poco di quanto visto ci è parso unico e innovativo. L’ambientazione si è comunque rivelata molto accattivante, tanto che siamo già da ora curiosi di scoprire di più sull’avventura di Amissia e di suo fratello alle prese con una Parigi, nel 1349, colpita dalla peste nera.