Anteprima

50 Cent: Blood on the Sand

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a cura di Tuono Blu

Yo! Ci apprestiamo a parlare dello sviluppo di un seguito assolutamente inatteso e che in prima battuta noi stessi abbiamo reputato irrilevante per l’evoluzione del panorama videoludico odierno. Sicuramente anche molti di voi avranno reagito con indifferenza all’annuncio della produzione di 50: Blood on the Sand, il sequel del franchise ispirato alla gangsta life del celebre rapper americano, che nella sua prima incarnazione virtuale non è riuscito a sfondare, soprattutto in ambito europeo. Ambientato nei sobborghi di una New York a dir poco inquietante, 50 Cent Bulletproof si rivelò, purtroppo, un corri e spara davvero mediocre a causa di una trama troppo lineare e una qualità grafica pessima. Questi indizi tutt’altro che positivi hanno scaturito una forte curiosità nei confronti di questo seguito, visto che la domanda che ci poniamo un pò tutti è banale quanto di difficile argomentazione: ma perché Vivendi ha deciso di sviluppare il seguito di un franchise che s’è rivelato così deludente? A parer nostro ci sono molti particolari che questa volta potrebbero far girare le cose per il verso giusto, ed è proprio per questo motivo che abbiamo deciso di scendere assieme a voi nei pericolosi bassifondi di “Blood on the Sand”.

Il Ghetto si trasferisce in Medio Oriente!La prima interessante novità riguarda il luogo dove si svolgerà la storia. Ovviamente, parlando di un game con protagonista “50 Cent” è lecito prospettare uno scenario metropolitano che ci trasporti direttamente nei vicoli sudici del ghetto dove le sparatorie e le guerriglie tra bande di strada sono all’ordine del giorno. La fantasia degli sviluppatori degli “SwordFish Studios”, per fortuna, non si è fermata ad una vicenda scontata e palese come questa, ma ci immerge invece in un’ambientazione del tutto nuova: le sabbie del deserto medio orientale. 50 Cent e gli altri membri della G Unit (Tony Yayo, Lloyd Banks e Dj Whoo Kid) partono per il loro spettacolare tour asiatico; dopo aver terminato un bel concertone hip hop in una tipica località medio orientale (inventata per l’occasione), la mitica crew è pronta a far ritorno negli States ma naturalmente non prima di aver riscosso il compenso per l’esibizione offerta ai calorosi fan. E proprio in questa sequenza sorgono i primi problemi; l’organizzatore del tour è sul lastrico e non sa proprio come pagare fifty che nel frattempo ha già indossato il pugno di ferro per lasciare un bel ricordino sul viso del farabutto. Preso dal panico, l’organizzatore decide di calmare l’ira della gang donandogli come contro parte un prezioso teschio dal valore inestimabile. Preso il bottino, la G Unit, si incammina verso l’aeroporto, ma durante il viaggio viene colta in un imboscata nella quale il teschio viene derubato proprio dalle mani del nostro beneamato eroe. Da questo incontro ravvicinato, la crew decide di iniziare la caccia ai banditi che si sono impossessati del famigerato teschio per scoprire quale organizzazione si cela dietro la malefatta subita. Con la G-Unit non si scherza…Let’s Go Boys!

First Impression (directly from da hood)!Vivendi ha annunciato che lo sviluppo grafico verrà effettuato interamente utilizzando il famoso “Unreal Engine 3” e infatti dobbiamo ammettere che dalle prime immagini rilasciate il fotorealismo riscontrabile nella realizzazione dei personaggi pare davvero eccezionale. Nell’attesa di un trailer che ci permetta di comprendere al meglio quali siano le reali ambizioni di questo game, è importante riscontrare che la struttura di gioco sarà basata sull’utilizzo di un personaggio a scelta della G-Unit che verrà sempre affiancato da un compagno; quest’ultimo potrà essere controllato dal IA della CPU oppure selezionato da un altro player nella modalità “Co-Op”, che sarà usufruibile anche online. Inoltre, anche se “Blood on the Sand” è stato concepito come un 3rd Person Shooter, è stato garantito dagli sviluppatori che in alcuni scenari di gioco sarà possibile guidare veicoli come macchine, elicotteri o quad. Infine, la colonna sonora sarà realizzata in studio direttamente da 50Cent ed i membri della sua crew che assicurano una tracklist cruda e rappeggiante di massimo coinvolgimento.

Commento finaleDobbiamo ammettere con molta sorpresa che le prime impressioni riguardanti questo titolo sono davvero positive. L’implementazione di un motore grafico potente e dalle infinite risorse quale è l’Unreal Engine 3 è sicuramente un ottimo punto di partenza per la realizzazione di uno Shooter atipico come “50 Cent: Blood on the Sand”; certo è il fatto che spetterà agli sviluppatori utilizzarne tutto il sensazionale potenziale per creare un gioco che si riveli capace di fare breccia nel cuore dei player europei. Ovviamente la strutturazione di una vicenda che espatria la mitica G-Unit dalla metropoli d’appartenenza, catapultandola nel bel mezzo delle sabbie del deserto asiatico è un altro fattore che stimola il nostro interesse, ma siamo sicuri che l’unica chiave di volta fondamentale sarà proprio lo sviluppo di un ottimo comparto tecnico complessivo che, nel caso non si rivelasse tale, comprometterebbe immancabilmente il successo di questo titolo.