Recensione

3D Afterburner II

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a cura di FireZdragon

Negli anni ’90, quando le console casalinghe non erano ancora così diffuse, i videogiocatori si ritrovavano nelle molteplici sale giochi di allora per sfogare la propria passione sui cabinati. Scordatevi però l’immaginario collettivo che vuole questi luoghi di ritrovo essere belli, puliti, aggiornati con le ultime novità e sempre ricolmi di videogiocatori incalliti. In Italia, almeno in quei tempi, le cose erano davvero tanto diverse e tra una coltre di fumo impenetrabile e i peggiori mentecatti fuggiti da Caracas, era difficilissimo riuscire a farsi spazio per inserire il gettone e iniziare a giocare senza essere disturbati da qualcuno. Questa premessa solo per dirvi che oggi, così come venticinque anni fa, i cabinati che si trovano nelle ormai pochissime sale giochi sopravvissute, sono i medesimi che c’erano allora, a partire dall’onnipresente Sega Rally, passando da Time Crisis e ovviamente anche dall’immancabile Outrun.Proprio SEGA, che ora non naviga in splendide acque, era un vero e proprio punto di riferimento e la maggior parte dei cabinati di maggior successo appartenevano alla casa del riccio blu. Tra questi svettava la magnifica postazione di Afterburner II: un sedile incastrato in una scocca di plastica ovoidale fungeva da maestoso ingresso per la cabina di pilotaggio del mitico F-14D Tomcat. Nel 1987 Afterburner era il gioco supremo di aerei, velocissimo, impossibile da portare a termine con una sola partita ma al contempo enormemente gratificante e basato principalmente su riflessi e skill del giocatore, ma oggi?

Anno dopo annoLe cose nel 2015 sono decisamente cambiate e fa un po’ strano vedere uno dei miti della propria giovinezza venir miniaturizzato e inserito a forza in una console portatile. 3D Afterburner II, arriva infatti come seconda ondata dei numerosissimi porting SEGA ormai presenti nella libreria digitale del piccolo 3DS ed eravamo estremamente curiosi di scoprire come M2, lo studio di sviluppo incaricato, avrebbe lavorato sul progetto. È bastato veramente poco però per rendersene conto, giusto i trenta secondi necessari a superare lo scarnissimo menù iniziale e avviare la nostra prima partita. Non appena il Tomcat si è sollevato in volo dalla storica portaerei 128 brandizzata SEGA, sapevamo già cosa fare. Gli sviluppatori sono riusciti a mantenere lo stesso feeling del cabinato e, ondata dopo ondata, ci siamo fatti largo tra i primi livelli, non senza qualche difficoltà a dire il vero: il gioco è rimasto quello stesso identico bastardo di tanti anni fa.Sebbene le meccaniche base siano di una semplicità disarmante, visto che dovremo semplicemente pilotare il nostro aereo attraverso una successione di 23 livelli sparando con i nostri mitragliatori o lanciando missili a ricerca, schivare i razzi in arrivo e distruggere al contempo tutti gli avversari sarà una impresa.Il gioco è, anche su 3DS, una vera e propria scheggia, probabilmente uno dei titoli più veloci in circolazione, e non importa se all’orizzonte gli aerei sono semplici pixel indistinguibili, o se il motore bidimensionale non fa gridare più al miracolo: quello per cui Afterburner è diventato famoso è racchiuso e mantenuto alla perfezione anche in questa sua nuova versione.Questo ritorno, ad ogni modo, non è facilmente consigliabile a tutti i giocatori. 3D Afterburner II ha uno stampo prettamente arcade e la ripetitività dell’azione, condita dall’alta difficoltà e da una durata veramente risicata, potrebbe far desistere più di qualcuno. Afterburner va preso insomma per quello che è, un prodotto arcade da una partita e via, un semplice moneygrabber da sala trasportato a soli 5 euro sulle vostre console e, solo se siete in grado di accettare questo compromesso, allora il titolo potrebbe fare al caso vostro.

Full throttleSebbene i comandi analogici del 3DS risultino fin troppo sensibili M2 ha fatto un gran lavoro per garantire l’adattabilità dell’esperienza di gioco alle necessità di un pubblico vasto. Gli avvitamenti, impostati di base sul rapido movimento della levetta analogica da un lato all’altro, possono venire abbinati alla semplice pressione di un tasto, così come è possibile rimappare liberamente l’intero set di comandi.Trovarsi a proprio agio con i controlli è l’unico modo per poter godere al massimo del titolo, soprattutto nella sua proibitiva versione originale. I meno audaci potranno sempre diminuire la difficoltà, aumentare il numero di rifornimenti a propria disposizione, così come per le vite, e persino ripartire con nuovi crediti da un livello precedentemente raggiunto, cercando semplicemente di stabilire nuovi record.In aggiunta a tutto questo, portando a termine per la prima volta il gioco si otterrà nel menù anche una modalità speciale, che mantiene invariate grossomodo le meccaniche di base, aggiungendo però una barra da caricare. L’attivazione della suddetta rallenterà per qualche secondo il tempo, dandoci così occasione di superare più agevolmente le parti più ostiche dei vari livelli.Non è certo una novità assoluta, visto che questa introduzione gli amanti della serie l’hanno già vista all’opera in Afterburner Climax, ma è una gradita aggiunta che aumenta e da valore al pacchetto.Il 3D stereoscopico, infine, fa un eccellente lavoro e fumo, missili e anche la tridimensionalità degli aerei che volano in senso contrario al nostro son resi più che egregiamente, ma segnaliamo comunque una leggera legnosità nelle animazioni, invecchiate piuttosto male, ed esplosioni con effetto 3D sul terreno completamente fuori contesto. Da segnalare l’aggiunta di cinque differenti tipologie di visualizzazione, sempre modificabili nel menù, una delle quali tra le altre cose in grado di simulare i movimenti oscillatori del cabinato originale. Discreto anche il sonoro, con una buona acustica riprodotta dalle piccole casse del Nintendo 3DS che trasmette effetti audio e musiche nella loro versione originale, riascoltabili peraltro sempre dal pratico menù delle opzioni con tanto di equalizzatore e player integrato. Chiudiamo questa recensione segnalando come ultima cosa la possibilità di registrare la propria partita e riosservarla in seguito attraverso un pratico replay, un lavoro eccellente per onorare i ricordi di uno dei titoli più in voga negli anni ’90.

– Veloce e difficile come sempre

– Apprezzabile l’aggiunta di cinque tipologie di visualizzazione

– Sonoro originale

– Una nuova modalità ben fatta

– Le animazioni ormai piuttosto legnose

– Effetto 3D riuscito solo parzialmente

7.5

M2 ha fatto un eccellente lavoro di porting, introducendo qualche novità interessante e mantenendo intatto al contempo lo spirito velocissimo e totalmente arcade di Afterburner. Se siete cresciuti nelle sale giochi degli anni ’90 e ora possedete un 3DS cinque euro di investimento potrebbero essere ragionevoli, se invece fate parte delle nuove leve potreste non comprendere fino in fondo lo spirito di questo simulatore di volo estremamente arcade e rimanere scottati dall’esperienza mordi e fuggi che mette in campo. Un eccellente porting riservato ai soli nostalgici.

Voto Recensione di 3D Afterburner II - Recensione


7.5