2015: l'anno della realtà virtuale

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a cura di LoreSka

Qualche anno fa, quando si parlava di realtà virtuale, ci si riferiva a un mondo inesistente, presente solo nelle fantasie degli sceneggiatori cinematografici e in qualche prototipo dedicato più all’ambito medico, ingegneristico o museale che a quello videoludico. L’unico dispositivo presente nell’universo dei videogiochi a inseguire le orme della realtà virtuale fu il Virtual Boy, tutt’oggi ricordato come uno dei più clamorosi flop di Nintendo. Poi arrivò Oculus VR, e qualcosa accadde: l’azienda di Irvine, California dimostrò al mondo che non solo la realtà virtuale era possibile, ma che poteva diventare qualcosa di commercialmente accessibile al grande pubblico. Sono passati appena tre anni dalla fondazione di Oculus VR, e di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia: Oculus è stata comprata da Facebook e un numero crescente di software compatibili con questa tecnologia si è fatto strada nella giungla di videogiochi “tradizionali”.
Così, a un anno di distanza dalla presentazione di Project Morpheus, il dispositivo per la realtà virtuale di Sony, eccoci di nuovo alla GDC pronti a parlare di realtà virtuale. Perché se il 2014 è stato l’anno in cui si è capito che questa tecnologia avrebbe avuto presto uno spazio nel mondo del gaming, il 2015 sembra proprio che sarà l’anno della realtà virtuale.
I visori nella Bay Area
Tra poche ore a San Francisco si inaugurerà la Game Developers Conference 2015. Come da tradizione, questa è una fiera dedicata principalmente agli addetti ai lavori, in cui migliaia di giovani pieni di speranze e (talvolta) di ottime idee si radunano per trovare un proprio spazio all’interno dell’industria, incontrando i veterani del settore e, probabilmente, i propri futuri datori di lavoro. Ma, al di là della macchina del recruiting che si mette in moto ogni anno alla GDC, questo è anche un luogo in cui i produttori di hardware e tool di sviluppo mettono in mostra le proprie idee per cercare nuovi sviluppatori disposti a lavorare con le proprie tecnologie. 
Perché, dunque, la realtà virtuale diventa così importante alla GDC? La realtà virtuale è contemporaneamente una nuova tecnologia e un nuovo linguaggio, ed è necessario che tutti gli sviluppatori interessati a realizzare dei prodotti per la realtà virtuale comprendano bene questi punti. Formare nuovi sviluppatori di software per la realtà virtuale richiede sforzi incredibilmente grandi, in quanto chi già sviluppa videogiochi deve comprendere i limiti e le opportunità di questa tecnologia. Non è sufficiente saper creare videogiochi per lavorare sulla realtà virtuale e, affinché al lancio commerciale di questa tecnologia vi sia un buon numero di software compatibili, è necessario fare in modo che vi sia un gruppo di sviluppatori preparato all’arrivo di questa innovazione. Così, la GDC diventa un’occasione perfetta per convincere un numero crescente di addetti ai lavori a dedicarsi a questa tecnologia, iniziando dei progetti che potranno, presto o tardi, diventare dei prodotti specificamente creati per la realtà virtuale.
Se sembra ormai appurato il fatto che, presto o tardi, questa tecnologia entrerà nel mondo dell’intrattenimento digitale, sarà necessario avere un grande numero di persone che possa mantenere in vita il mondo della realtà virtuale con un supporto continuo e un approvvigionamento costante di software e, perché no, giochi.
Oculus, Sony, Valve… e Microsoft
I tre grandi nomi che quest’anno faranno parlare di realtà virtuale alla GDC sono ormai noti. Oculus, pioniere nel campo, tornerà nella Bay Area con l’ennesimo prototipo. Non sappiamo se verrà mostrato qualcosa di diverso rispetto al Crescent Bay visto lo scorso anno alla Game Connection di Parigi, ma ci possiamo aspettare delle importanti novità: la finestra di uscita della versione commerciale di Oculus Rift, infatti, resta fissata per il 2015 e la GDC potrebbe essere un’occasione per annunciare una data di lancio concreta, un prezzo o per presentare le caratteristiche finali del prodotto che arriverà effettivamente nei negozi. Siamo tutti sulle spine perché dalle decisioni di Oculus dipenderà molto probabilmente il successo o il fallimento della realtà virtuale nel breve periodo.
Sony lo scorso anno ci presentò il suo Project Morpheus, e in tutto questo tempo il prototipo mostrato alle fiere non è mai cambiato. Project Morpheus ci è apparso sin da subito come un visore qualitativamente inferiore al SDK 2 di Oculus VR, ma siamo convinti che in questo ultimo anno l’azienda giapponese avrà avuto il tempo (e le risorse) per correggere il tiro. Sappiamo con certezza che quest’anno vedremo nuovi giochi per Project Morpheus, oltre ad alcune tech demo realizzate con giochi già in commercio (o in arrivo). Da Sony non ci aspettiamo annunci-bomba relativi a date di uscita e al prezzo di lancio, ma anche in questo caso siamo fiduciosi sulle possibili migliorie apportate in questi mesi. Sony ha preferito non parlare di Project Morpheus in occasioni importanti come l’E3 e la GamesCom dello scorso anno, pertanto siamo davvero curiosi di scoprire cosa avranno da dire sull’argomento.
Inoltre, alla GDC 2015 sarà la volta di Valve e del proprio visore. Al momento si sa di un visore realizzato in collaborazione con HTC e chiamato Vive, presentato poche ore fa al MWC di Barcellona, che dovrebbe arrivare in primavera in versione SDK (dunque dedicata agli sviluppatori e non ai consumatori finali). Non sappiamo se Vive sarà il “visore di Valve” o se, come è avvenuto con le Steam Machines, questo sarà solo “uno” dei visori che integreranno la tecnologia Steam VR. Conoscendo le policy di Valve, preponderiamo per la seconda ipotesi e siamo anche in questo caso impazienti di vedere cosa l’azienda di Gabe Newell tirerà fuori dal cilindro.
Infine, su di un binario a parte viaggia il treno di Microsoft. Anche l’azienda fondata da Bill Gates è al lavoro sul proprio visore con il progetto HoloLens, ma al momento non abbiamo notizie della sua presenza nello showfloor GDC se non in alcune conferenze dedicate agli addetti ai lavori. Di certo l’azienda si dedicherà all’integrazione tra Windows 10 e Xbox One, ma è presto per dire se questa coinvolgerà anche il mondo della realtà virtuale.

Se la GDC è il termometro delle tendenze che coinvolgeranno il futuro prossimo dei videogiochi, crediamo proprio che questo sarà un 2015 all’insegna della realtà virtuale. Forse è ancora presto per dire “ci siamo”, ma certamente “ci siamo quasi”: la realtà virtuale è davvero dietro l’angolo e con Oculus, Sony, Valve e Microsoft al timone di questo enorme carrozzone, l’avvento della realtà virtuale sembra ormai essere diventato una certezza. Gioite, fan di Star Trek: il ponte ologrammi inizia da qui.