Recensione

007 Legends

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a cura di Sora

L’agente segreto britannico nato dalla mente di Ian Fleming, James Bond, detiene il numero identificativo 007 in cui il doppio zero indica la licenza di uccidere. E’ infatti impossibile affrontare le missioni di spionaggio senza avere la possibilità di far fuori il malcapitato di turno o prender parte a sparatorie elettrizzanti per riuscire nel compito assegnato. A partire dagli anni ’60, la spia inglese cui Fleming ha dato vita nei suoi romanzi, è diventata una vera star del cinema grazie ai tantissimi film che lo hanno reso celebre. Sfruttandone il franchise, inutile dire che anche molti videogiochi hanno fatto rivivere le gesta di Bond, o meglio, ci hanno provato, visto che tra il lungo elenco di titoli soltanto un paio possono vantare un buon successo. Ci stiamo riferendo a GoldenEye 007 per Nintendo 64 e al suo remake GoldenEye: Reloaded, capaci di regalarci FPS validi, soprattutto per merito di un comparto multiplayer con i fiocchi. L’ultimo tentativo di riportare l’agente britannico su piattaforma è di Eurocom, che a pochi giorni dall’uscita nelle sale cinematografiche del 23° film, Skyfall, ha rilasciato il suo ultimo lavoro, 007 Legends.

Il mio nome è Bond… James Bond?L’idea degli sviluppatori è stata quella di strutturare il titolo in una sorta di flashback del protagonista, in cui vengono ripercorsi step memorabili vissuti nei suoi più grandi lungometraggi. All’inizio del gioco infatti, riprendendo una scena da Skyfall, un cecchino colpirà involontariamente Bond con il suo fucile di precisione, facendolo cadere dalla parte superiore di un treno in movimento. Precipitando nel fiume sottostante, l’agente 007 lascia spazio ai suoi ricordi ed è proprio così che le missioni vengono lanciate: sono cinque in tutto e ognuna è presa da un film diverso. Per essere precisi, troveremo Missione Goldfinger (1964), Al servizio segreto di Sua Maestà (1969), Vendetta privata (1989), La morte può attendere (2002), Moonraker – Operazione spazio (1979), più una sesta missione che verrà rilasciata successivamente come DLC gratuito. Quest’ultima sarà sicuramente tratta proprio da Skyfall ed è probabilmente questo il motivo della sua mancanza nella versione retail, andando ad evitare così qualsiasi forma di spoiler. Scelta saggia ma contestabile dato che, subito dopo la quinta missione, il gioco ci mostra i titoli di coda, assolutamente inaspettati in quel momento. 007 Legends ci mette nelle vesti di un James Bond con le fattezze di Daniel Craig, che ha recitato solamente da Casino Royale in poi: tutto ciò influisce negativamente sulla fedeltà del progetto che, nonostante ci faccia rivivere i momenti che hanno reso famose le imprese della spia britannica, non mostra tracce di Sean Connery e Roger Moore, un vero peccato. Suona un po’ bizzarro, quindi, vedere la famosa scena in cui Sean Connery si trova incatenato ad una lastra d’oro con un laser che sale lentamente verso il busto, sostituito da un Daniel Craig che suda freddo per la tensione. I fan non resteranno soddisfatti dato che proprio l’accuratezza in queste riproposizioni è l’elemento indispensabile per poter entrare nelle grazie degli appassionati,.

L’agente segreto senza assi nella manicaEurocom, rifacendosi ai migliori titoli ispirati al brand, ha dato luogo ad un FPS che tanto richiama Call of Duty, dimenticandone però tutti i più grandi pregi. Sì, perché la nuova iterazione di James Bond dal colosso degli sparatutto ha ripreso ben poco, fondando il proprio gameplay sul dinamismo classico della serie Activision ma mancando completamente lo stesso feeling veloce e adrenalinico. Tuttavia, quello che 007 Legends ci chiederà di fare altro non è che sparare a più non posso a ondate continue di nemici, in un susseguirsi di opponenti che tenteranno in tutti i modi di ostacolarci checkpoint dopo checkpoint. Purtroppo anche le fasi stealth non soddisfano dato che il silenzio e la segretezza vengono spesso soffocati dagli avvenimenti. Per quanto riguarda la fase delle sparatorie, ad aggravare il tutto ci si mettono controlli poco precisi, rendendo l’azione di gioco spesso insoddisfacente. Le missioni sono strutturate tutte allo stesso modo: farsi largo tra gli avversari armi in pugno, scattare foto tramite il proprio palmare, o recuperare impronte digitali, e fuggire aprendosi nuovamente un varco a suon di esplosioni e proiettili. Gli obiettivi, indicati a schermo per aiutarci nell’orientamento, ci verranno assegnati di volta in volta e le azioni da intraprendere cambieranno a seconda del completamento o del fallimento di uno di questi, cercando di porre rimedio ad una linearità sin troppo marcata che affligge il titolo. Se volessimo agire in maniera più strategica, utilizzando la furtività, come abbiamo accennato poco sopra, rimarremo alquanto delusi: Bond è capace di muoversi furtivamente solo quando è accovacciato, e può sgusciare dietro ai nemici colpendoli o sparandogli con una pistola che abbia il silenziatore, tuttavia l’impossibilità di spostare i corpi oppure di sbirciare dietro l’angolo non ci permetterà di rimanere nascosti a lungo. Questo neo, diventa indubbiamente frustrante nelle missioni in cui agire di nascosto è fondamentale e l’individuazione di Bond equivale all’istantanea “missione fallita”. Sinceramente, in questo periodo gli amanti dell’azione stealth farebbero meglio a guardare altrove dato che sugli scaffali è già presente quel capolavoro di Dishonored. Fortunatamente gli sviluppatori hanno provato in minima parte a rimediare a quello che sarebbe stato un completo fallimento, aggiungendo tanti gadget che potremo utilizzare, come ad esempio l’orologio e lo smartphone, che a tutto serviranno meno che a svolgere la loro comune funzione. Interessante, visto che è una delle piccole aggiunte volte a consolarci. Altri punti chiave che tentano di dare un maggiore spessore a questo titolo basato su 007, sono il sistema di upgrade delle armi e alcune sessioni in cui saremo disarmati e dovremo cavarcela esclusivamente a pugni, troppo poco tuttavia per risollevare la produzione. Il fulcro del titolo resta comunque il multiplayer, dove online si faranno guerra fino a dodici giocatori, mentre in locale potremo godere come sempre dello split-screen per quattro amici. Divertente, indubbiamente divertente. L’impatto visivo non è da disdegnare, nonostante la fisica non sia proprio coerente con la realtà e graficamente il titolo mostri qualche lacuna. Il nome che porta l’agente segreto dietro il suo numero identificativo, vale molto di più di un mix tra un FPS e uno stealth, non propriamente riuscito.

– Multiplayer sia in locale che online

– Diversi gadget da sfruttare

– Campagna poco longeva

– Azione stealth non riuscita

– Alcune scelte potrebbero far storcere il naso ai fan

6.0

Ancora una volta James Bond non riesce a stupirci, come invece fa sul grande schermo. Le meccaniche di gioco ripetitive e non proposte a dovere, danno quella pesantezza che presto spinge il giocatore ad abbandonare il titolo prima del suo completamento. Sono tanti i punti a sfavore del gioco, come la mancanza di attenzione verso il protagonista (Craig cosa ci fa in Missione Goldfinger?), le missioni troppo ripetitive, una campagna poco longeva e le fasi stealth non riuscite; a giocare un ruolo fondamentale è senza dubbio il comparto multiplayer, che intrattiene il pubblico sia in locale che online, con il solito sistema dei livelli in base all’esperienza. Forte di tutto il materiale che aveva a disposizione, Eurocom avrebbe potuto fare veramente di più.

Voto Recensione di 007 Legends - Recensione


6