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Recensione

XCOM 2: Tactical Legacy Pack recensione | È la Advent, di nuovo

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

XCOM: Enemy Unknown è una farsa, il suo lieto finale altro non è che un’ingannevole messa in scena ed XCOM 2 ne è la testimonianza, con la terra finita nelle spietate mani di una razza aliena appassionata del ventennio fascista. Ma quindi cosa è realmente accaduto tra i due capitoli della fortunata serie di strategici a turni targata Firaxis e 2K? XCOM 2: Tactical Legacy Pack cerca di dare una risposta al quesito attraverso una serie di missioni che svelano la nascita della resistenza, la presa di potere della ADVENT e la costruzione dell’Avenger, con una forte impronta narrativa ed un taglio retrospettivo dato dalle voci di alcuni celebri protagonisti, come John “Central” Bradford e Lily Shen. Il pacchetto aggiuntivo ha quindi il principale compito di colmare una lacuna nel flusso degli avvenimenti, ma la verità è che tutti gli amanti della serie non aspettavano che l’ennesima scusa per far fuoco contro gli odiati invasori.

Xcom2 War of the Chosen

Bentornati al fronte

Questo Tactical Legacy Pack introduce una nuova categoria nel mercato videoludico e si propone come il DLC di un DLC. Asciugatevi la bava alla bocca e calmatevi, non c’è nessuno scandalo e nessun tentativo di spillare ulteriori vostri risparmi, perché i contenuti inediti sono del tutto gratuiti – almeno fino al 3 dicembre – per i possessori di War of the Chosen, la prima e per ora unica vera espansione di XCOM 2. La novità più corposa sono certamente le Operazioni Saga, una serie di mini campagne dedicate al prologo di XCOM 2, dalla rifondazione della Resistenza fino alla minaccia del progetto Lazarus, accanto alle quali sono state inserite anche altre missioni puramente tattiche ed una modalità battaglia, dove al giocatore viene data carta bianca nella creazione di sfide personalizzate. Come se non bastasse, ulteriori ore di gioco sono garantite dalle oltre 100 sfide nate con War of the Chosen. Prima però di affrontare la parte più corposa del DLC, bisogna subito parlare della vera chicca inserita in questo pacchetto: togliete un attimo il dito dai grilletti e andate nelle opzioni audio, dove impostate la colonna sonora originale di XCOM: UFO Defense, un concentrato di synth e di anni ‘80. Ora potete tornare al fronte sperando che i vostri mitragliatori non si inceppino proprio sul più bello.

Xcom2 War of the Chosen

Subito in mezzo alle trincee

Come detto in apertura, il fulcro del Tactical Legacy Pack sono le missioni dedicate ad alcuni nodi focali della storia che verrà raccontata nel secondo capitolo, ma che non sono mai stati adeguatamente spiegati ed introdotti. Le battaglie per rimettere assieme i cocci degli XCOM sono suddivise in quattro gruppi, ciascuno dedicato ad un particolare avvenimento, come la fuga di Bradford, la trasformazione di uno sparuto gruppo di sopravvissuti nella Resistenza e altri piccoli passaggi che donano una maggiore contestualizzazione alla battaglia per la terra. Ciascuna mini-campagna è a sua volta suddivisa in sette missioni, proposte senza soluzione di continuità: rispetto al suo fratello maggiore, questo pacchetto verte interamente sul momento della battaglia in sé ed elimina quella componente strategica a cui sono dedicate ore e ore passate a migliorare l’armamentario delle proprie truppe o alla ricerca di nuove tecnologie. Niente sezioni dell’Avenger da sviluppare e niente unità a cui affezionarsi colpo dopo colpo, una mancanza che effettivamente potrebbe pesare per chi ha amato tanto il momento degli scontri quanto la loro meticolosa preparazione, ma che comunque non crea eccessivi vuoti strategici. Al termine di ogni missione viene infatti posta la scelta fra due gruppi di upgrade, potenziamenti che spesso, durante la campagna principale, non riescono ad essere raggiunti tutti assieme e che si rivelano una volta adottati delle valide chiavi tattiche parecchio gustose, fra lanciagranate e moduli aggiuntivi per il Gremlin.

Xcom2 War of the Chosen

Bruciare le tappe

Il peso del pacchetto è tutto sulle spalle di quelle caselle in cui muovere truppe e tendere agguati alle truppe della futura Advent, quelli spaccati di una terra oramai sulle ginocchia e in cui corre senza freni il feeling nostalgico, grazie ad alcune fra le mappe più ispirate dell’ottimo XCOM: Enemy Unknown, riviste e ritoccate per l’occasione. Il cimitero c’è ed anche quel fienile abbandonato è esattamente lì dove lo si era lasciato, ma le scalcinate porte di quella fattoria diroccata nascondono ora degli ospiti ancora più insidiosi. Forse fin troppo insidiosi. La sequenza di missioni spinge fin da subito sull’accelleratore e non c’è tempo per una graduale curva della difficoltà attraverso un’introduzione pesata dei nemici. Firaxis ha optato per il tutto e subito, mettendo in gioco sin dalle prime fasi alcune delle truppe scelte della Advent, creando così alcune evidenti fratture nella linea narrativa. Ricordo ancora la sorpresa del primo incontro con un avatar in XCOM 2 e quei maledetti Andromedon da uccidere due volte, tutte unità Advent che teoricamente dovrebbero fare la loro apparizione solo durante i momenti avanzati della lotta per la liberazione della terra, ma che invece vengono impiegate senza curarsi troppo dei problemi di coerenza in queste nuove brevi campagne.

La verità è che, al di là del dare qualche informazione in più sulla rinascita degli XCOM, queste missioni sono ideate come delle vere e proprie sfide in cui mettere alla prova le proprie abilità tattiche. Il punteggio associato ad ogni match è la prova più evidente: ogni nemico abbattuto ne aumenta il valore, così come i colpi subiti o le truppe alleate uccise corrispondono ad un peggioramento della performance, con un fattore temporale sempre da tenere in considerazione. Fortunatamente il counter dei turni entro cui completare gli obiettivi è stato quasi del tutto eliminato, ma ciò non significa che stare costantemente nell’ombra sia un vantaggio: ci sono sempre civili da salvare e vip da estrarre, così come non mancano preziosi bonus nel caso in cui si tolgano dal campo i nemici in pochi passaggi. XCOM 2 è un gioiellino tattico e le nuove missioni non sono da meno, impreziosite dal solito raffinato e stratificato level design, anche se occorre segnalare una difficoltà non sempre ben ponderata: non ci sono reali vicoli ciechi che costringono a ripetere innumerevoli volte le medesime porzioni di mappe, ma nella progressione delle missioni non è affatto detto che le ultime siano più complesse delle prime.

Xcom2 War of the Chosen

+ È sempre XCOM 2

+ Tanti momenti nostalgia

+ La colonna sonora di XCOM: UFO Defense è la ciliegina sulla torta

+ Tanti nuovi contenuti

- Troppe libertà narrative

- Manca la parte strategica

- Difficoltà oscillante

7.5

XCOM 2: Tactical Legacy Pack è senza ombra di dubbio un’aggiunta interessante nel fantascientifico mondo ideato da Firaxis e colma alcune lacune a livello narrativo, grazie ad una serie di missioni raccontate dagli stessi protagonisti dell’avventura. La ricostruzione degli eventi si concede però qualche improvvisazione di troppo e la coerenza narrativa viene sacrificata sull’altare della sfida, per via di una necessaria escalation nelle fila nemiche. L’assenza della componente tattica si sente, qualche missione è leggermente meno ispirata, altre volte la difficoltà non è del tutto calibrata, ma le qualità di XCOM 2 sono innegabili, brillano sul campo di battaglia e ritornano con prepotenza in questo pacchetto aggiuntivo.

Voto Recensione di XCOM 2: Tactical Legacy Pack recensione | È la Advent, di nuovo - Recensione


7.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • È sempre XCOM 2

  • Tanti momenti nostalgia

  • La colonna sonora di XCOM: UFO Defense è la ciliegina sulla torta

  • Tanti nuovi contenuti

Contro

  • Troppe libertà narrative

  • Manca la parte strategica

  • Difficoltà oscillante

Commento

XCOM 2: Tactical Legacy Pack è senza ombra di dubbio un'aggiunta interessante nel fantascientifico mondo ideato da Firaxis e colma alcune lacune a livello narrativo, grazie ad una serie di missioni raccontate dagli stessi protagonisti dell'avventura. La ricostruzione degli eventi si concede però qualche improvvisazione di troppo e la coerenza narrativa viene sacrificata sull'altare della sfida, per via di una necessaria escalation nelle fila nemiche. L'assenza della componente tattica si sente, qualche missione è leggermente meno ispirata, altre volte la difficoltà non è del tutto calibrata, ma le qualità di XCOM 2 sono innegabili, brillano sul campo di battaglia e ritornano con prepotenza in questo pacchetto aggiuntivo.