I videogiochi sportivi di Mario vivono in un mondo alternativo e disastrosamente bello

E non per questo devono essere sempre, per forza, dei prodotti così così.

Immagine di I videogiochi sportivi di Mario vivono in un mondo alternativo e disastrosamente bello
Avatar

a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Ora che Mario Golf: Super Rush è uscito provate a fare un conteggio, nella vostra mente, di tutti i videogiochi sportivi che Nintendo abbia mai pubblicato con Mario e soci. La serie di Mario Kart non conta, perché sebbene il karting sia uno sport non viene considerato un franchise sportivo di Nintendo, ha tutta una sua comunicazione diversa, un tipo di trattamento e, generalmente, una ricezione molto più positiva da parte di critica e pubblico.

Avete fatto il conto nel frattempo? Bene, con tutta probabilità avrete pensato ad una cifra inferiore a quella reale. Perché i videogiochi sportivi di Mario sono quasi trenta, per l’esattezza l’ultimo Mario Golf per Nintendo Switch è il videogioco numero 28 della serie “Mario fa un sacco di cose anche quando non salva Peach e combatte Bowser”.

Ovviamente ci entrano dentro tutti i videogiochi sui Giochi Olimpici, da ricordare negli annali per l’apocrifa alleanza Mario-Sonic, e anche prodotti come Dance Dance Revolution: Mario Mix che, pur essendo al limite del concetto di sport, sono comunque degli spin-off non avventurosi che rientrano in questa cerchia. Ecco, forse proprio il videogioco musicale di Mario è uno degli emblemi di quello che rappresenta il franchise sportivo del personaggio rispetto alla totalità delle produzioni in cui è protagonista, o almeno compare.

Complice sicuramente il fatto di aver affidato i lavori sempre a studi esterni, tra cui anche Camelot proprio per il franchise di Mario Golf, i videogiochi sportivi di Mario vivono di alti e bassi, ma non per questo sono da dimenticare. Anzi, proprio perché nascono come progetti sperimentali, potremmo dire secondari o comunque da affiancare alle produzioni più grandi, abbiamo visto nella storia una serie di idee, concetti, ed estetiche che hanno trasformato spesso anche la stessa percezione del mondo del Regno dei Funghi.

Quando i videogiochi di Mario ci hanno fatto conoscere gli sport

Partendo già dalla semplice idea che Mario e Bowser possano giocare insieme a pallacanestro, per dire. Un concetto che messo giù così, già da solo, rappresenta qualcosa di completamente diverso rispetto a quello che il giocatore Nintendo vedeva di solito sulle sue amate console. Ora siamo abituati a vedere Bowser come un personaggio che, a volte, non assume direttamente il ruolo dell’antagonista, perché nel mentre è arrivato anche il franchise di Paper Mario che ha contribuito a rielaborare la figura del Re dei Koopa.

Negli anni abbiamo visto anche Mario Party e Mario Kart, ma c’era comunque una forte competizione alla base, mentre nei videogiochi sportivi può capitare tranquillamente un doppio a tennis in cui Mario e Bowser giochino dallo stesso lato.

In NES Open Tournament Golf, che potete recuperare tramite Nintendo Switch Online oggi, si vedeva ad esempio un personaggio che era chiaramente Mario, ma che di fatto non veniva menzionato mai in questo modo. Si poteva giocare in due sfidando Luigi (anche qui, nessuna menzione), Peach e Daisy erano i caddy e Donkey Kong lavorava come segretario che gestiva i premi in denaro per i giocatori.

Il citato DDR: Mario Mix metteva in scena delle gare di ballo tra Mario ed i suoi nemici per recuperare delle magiche note rubate da Waluigi. Una cosa che oggi funzionerebbe moltissimo peraltro, nell’era dei social e con prodotti come Just Dance ormai entrati a gamba tese nelle case di molti, soprattutto videogiocatori occasionali o non-videogiocatori. Immaginate lo stesso impianto del titolo Ubisoft, ma con le tracce dei videogiochi Nintendo che, ormai, possono spaziare tra The Legend of Zelda, Metroid, F-Zero, Animal Crossing e tanti altri.

Metacritic di questo titolo dell’epoca: 69. Non un granché. Un destino che si accomuna a molti dei videogiochi di questo filone. Mario Tennis Ultra Smash per Wii U raccolse un deludente 58, e anche Mario Hoops 3-on-3 per DS, sviluppato addirittura da Square Enix, non andò oltre il 69 di Metacritic.

Nella linea ci sono tante altre storie di successo in realtà, come per esempio buona parte dei videogiochi di golf e tennis, ma soprattutto i giochi di calcio che sono centrali nell’ottica del nostro discorso: Super Mario Strikers e Mario Strikers Charged.

Super Mario Strikers, più unico che raro

Di tutti i videogiochi sportivi di Mario, i due Strikers (che da noi abbiamo conosciuto come Mario Smash Football) sono quelli che spiccano di più. Sono probabilmente il punto più alto di tutta questa linea di prodotti, considerando globalmente gameplay, estetica, e in generale cosa questi titoli rappresentano nell’economia generale.

All’epoca dell’uscita di Super Mario Strikers, per GameCube, frequentavo uno dei forum dei fan Nintendo italiani tra i più numerosi e pieno di iscritti, il Nintendo Club (un saluto amici di un’epoca lontana, se ci state leggendo!). Quando uscirono i primi trailer, artwork ed immagini promozionali ricordo che ci fu una certa sorpresa, diventata anche una piccola sommossa, per come Next Level Games (ultimamente al lavoro su Luigi’s Mansion 3) aveva trattato i personaggi in termini di estetica.

Se scorrete tutte le produzioni sportive di casa Nintendo noterete come lo stile dei due Strikers non sia mai stato ripetuto. Se non in occasione di Mario Kart 8, che ha ripreso proprio dai due titoli calcistici l’idea di dare delle tute da piloti ad alcuni dei personaggi, invece del classico vestiario. Così come in Mario Tennis Aces e Mario Golf: Super Rush i personaggi sono vestiti in maniera più consona, più o meno strana che sia, all’evento sportivo.

Abbiamo l’aspetto belligerante ed estremamente competitivo di Mario, Yoshi, ma anche Peach e Daisy, personaggi così determinati come mai si erano visti, ben prima del meme di Luigi che guarda in cagnesco gli avversari che supera in Mario Kart 8. Al di là del magnifico tratto delle illustrazioni ufficiali che ricorda quello dei migliori manga battle shonen, che non a caso è stato affiancato alla matita di Kazuto Nakazawa (autore di Samurai Champloo, la sequenza animata di Kill Bill Vol. 1 e di alcuni Animatrix, e Asura’s Wrath), è l’intero concept ad essere ancora oggi unico.

Un’estetica ancora più esagerata in Charged, il seguito pubblicato per Wii, dove i giocatori indossavano anche delle armature in stile football americano. Anche le schermate di gioco erano molto asciutte e “sporche”, ben lontane dai menu coloratissimi dei tipici giochi del genere, con la telecronaca che ricordava le suggestioni di una partita vista su Telemundo.

Il tutto incasellato in un gameplay che rappresentava l’unione migliore possibile tra l’arcade puro ed impegnativo e l’esperienza aperta a tutti. Il grande problema dei videogiochi sportivi di Mario, infatti, è che raramente sono riusciti a districarsi efficacemente tra l’esigenza di essere un party game e, contemporaneamente, un’esperienza di gioco che possa richiedere anche più dedizione del previsto, per chi ce ne vuole mettere.

Gli Strikers erano molto bilanciati, adatti a giocatori che volevano tirare fuori delle partite 2vs2 al fulmicotone, e per chi invece si voleva divertire solamente a calciare la palla il più forte possibile (magari con i supercolpi) e tirare addosso ai nemici ogni tipo di oggetto per disturbarli. Una formula, una doppietta dell’epoca GameCube-Wii, che non si è più ripetuta con la stessa perfezione da allora.

Il passato recente e il futuro prossimo dei videogiochi sportivi di Mario

Se pensiamo a Mario Tennis Aces la sua sfortuna è dovuta più che altro a delle motivazioni di contorno più che dalla validità o meno del gameplay. Funziona e diverte, ma ma non c’è stata la stessa cura per la struttura di gioco solida di una volta, le modalità alternative, e soprattutto nell’era moderna una infrastruttura online degna di questo nome. Un cruccio che Nintendo si porta dietro da sempre e che solo negli ultimi tempi sembra aver sistemato, almeno in parte.

È vero che i videogiochi sportivi di Mario sono senz’altro una linea di prodotti parallela, diremmo secondaria, ma non per questo devono continuare ad essere dozzinali o fatti giusto per riempire il catalogo di una console. Basterebbe davvero tornare ad osare come per i citati Strikers, tornare a proporre contenuti extra che possano rivaleggiare con i migliori Golf e Tennis, e un sistema di gioco che possa suscitare impegno ma anche il gioco più leggero, come i videogiochi dedicati alle Olimpiadi.

Certo non è facile, ma già partire da un design originale sarebbe un grande passo in avanti. Se i titoli sportivi di Nintendo devono essere secondari, che almeno provino ad osare da questo punto di vista. A sfruttare il fatto di non essere prodotti di prima fascia per sperimentare con i personaggi, perché se Mario può ballare per salvare il Regno dei Funghi di certo si potrebbe ritrovare a fare un po’ di street basket, vincere un torneo di karate, o magari guidare di nuovo una squadra di calcio.

Sì, mi manca molto Mario Smash Football.

Tennis o golf? Su Nintendo Switch c'è n'è per tutti i gusti con Mario Tennis Aces o Mario Golf: Super Rush. O magari preferite una sana competizione sui kart.