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The Quarry | Recensione - Se non mi uccide, mi fortifica

Il brivido caldo di inizio estate targato Supermassive Games

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a cura di Fabrizia Malgieri

Contributor

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Quarry
The Quarry
  • Sviluppatore: Supermassive Games
  • Produttore: 2K Games, Take-Two Interactive
  • Distributore: Cidiverte
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
  • Generi: Avventura , Survival Horror
  • Data di uscita: 10 giugno 2022

I maestri del nuovo horror videoludico sono tornati. Dopo una parentesi non particolarmente brillante con la serie antologica The Dark Pictures (qui la nostra recensione di House of Ashes), Supermassive Games confeziona a regola d’arte il successore spirituale di Until Dawn: The Quarry.

Prendi un gruppo di adolescenti alle prese con i loro bollori estivi, le loro insicurezze, la loro difficoltà di fare squadra perché troppo persi nel proprio ego, e lanciali all’interno di un contesto, apparentemente idilliaco, come un campo estivo disperso nei boschi di una comunità tranquilla nordamericana: sono tutti luoghi comuni che hanno nutrito per anni il genere dell’horror adolescenziale nel cinema, e che ora prendono forma in modo incisivo anche nel contesto videoludico.

Per chi ama il cinema e la letteratura di genere, The Quarry è quel tipo di prodotto che ripercorre con dovizia e accuratezza il manuale del buon slasher adolescenziale.

Tra citazioni e archetipi, il nuovo film interattivo di Supermassive Games ci trascina in un titolo con uno script ineccepibile, dialoghi molto credibili e, ovviamente, una trama che tiene il giocatore con il fiato sospeso fino all’ultima devastante scelta.

Scopriamo perché, visto che ha finalmente debuttato su PC, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series (e, se foste interessati, potete trovarlo  su Amazon).

Uno script classico che funziona

Lo abbiamo detto anche nella nostra anteprima: The Quarry non è certamente un esempio di originalità quando si tratta di sceneggiatura, ma ricorrere ad alcuni archetipi classici del genere non è sempre un male.

Anzi, è proprio nella sua classicità, nella sua scelta di ricorrere agli stilemi tipici della narrativa slasher, che riscontriamo la sua forza. La trama è tra le più consumate dal cinema e dalla letteratura di genere: un gruppo di adolescenti si ritrova a trascorre la sua ultima notte insieme, dopo aver condiviso un’esperienza rilassata e spensierata in un’ambientazione pacifica immersa nella natura.

Che si tratti di uno chalet confortevole abbarbicato tra le montagne (come in Until Dawn) o di una baita di legno in un campo estivo, quello che sembra un luogo all’apparenza mite si trasforma presto nel preludio perfetto per un massacro di adolescenti.

Dylan, Jacob, Nick, Kaitlyn, Abigail, Emma e Ryan sono i giovani protagonisti di questa avventura di fine estate e, come vuole la tradizione, sono in quella fase della vita in cui – mettendo da parte la spensieratezza dell’adolescenza – devono iniziare a fare a pugni con la dura realtà del mondo degli adulti. College, prestiti studenteschi e relazioni a distanza sono solo alcune delle preoccupazioni che incombono sulle loro teste, ora che l’esperienza da tutor al campo estivo di Hackett’s Quarry si avvia verso la conclusione.

Ma non tutti sembrano intenzionati a tornare alla realtà. Ed è così che il gruppo di amici si ritrova bloccato al campo estivo per un'ultima notte insieme, a suon di birra e playlist. Chissà, forse per sfuggire il più possibile dalle proprie responsabilità una volta tornati a casa, o semplicemente per stringere tra le dita, ancora per qualche ora, quegli ultimi scampoli di adolescenza.

Ma si sa, un’ultima notte insieme è molto spesso l’inizio di qualcosa di spaventoso nelle narrazioni di genere. Raccolti attorno al fuoco, l’appassionato di podcast sui fantasmi, Ryan, condivide con gli amici una vecchia leggenda in merito ad una presunta presenza che infesta il campo e le aree circostanti: la strega di Hackett’s Quarry. Storie da falò per impaurire i ragazzini, dicono, ma che in realtà nascondono una verità ben più spaventosa.

Ed è proprio quando iniziano ad accadere strani attacchi da parte di creature terrificanti che la notte più bella della loro vita diventa indimenticabile; peccato solo per le ragioni sbagliate.

Da un punto di vista narrativo, The Quarry è un prodotto davvero buono: forte di un roster di personaggi diversificati e ben caratterizzati, la trama del gioco dei Supermassive scorre fluida e disturbante, lasciando al giocatore il piacere del brivido. Il buon vecchio Stephen King, Le Colline hanno gli occhi e Non aprite quella porta sono solo alcune delle opere da cui lo studio britannico ha attinto per confezionare una storia che inquieta e turba fino alla fine, lasciandoci costantemente sulle spine.

A rendere il tutto ancora più funzionale, ci sono anche gli ottimi dialoghi che il cast corale del gioco intesse nel corso della vicenda. La sensazione è che non sono mai posticci, ma ben scritti e accurati tali da restituire un coinvolgimento appagante all’esperienza di gioco.

A differenza degli ultimi giochi della trilogia antologica di The Dark Pictures, Supermassive ha lavorato sodo sul comparto narrativo, tale da rendere The Quarry una delle sue esperienze più emozionanti e trascinanti pubblicate finora.

Ciò che non mi uccide, mi rende più forte

Oltre ad essere il claim del campo estivo di Hackett’s Quarry, che accoglie i suoi piccoli ospiti, la massima del filosofo Friedrich Nietzsche può essere considerata la sintesi perfetta dell’esperienza in The Quarry.

Esattamente come tutte le opere precedenti dello studio britannico, anche il gameplay di The Quarry si fonda sostanzialmente su un mix perfetto di scelte ramificate, Quick Time Event e prove da raccogliere, esplorando il mondo di gioco. Conoscere è potere, certo, ma anche saper interpretare i messaggi, perché questa è l’unica via di fuga per sopravvivere alla lunga notte al campo estivo.

Nonostante chi scrive non ne sia una fan, è interessante l’uso fatto da Supermassive Games dei QTE in The Quarry. Sapete come funzionano, giusto? Basta premere un determinato pulsante in una data situazione, sterzare in una certa direzione in un breve lasso di tempo. E, ovviamente, tutte le decisioni influiscono sul risultato, poiché una scelta apparentemente piccola all'inizio del gioco può determinare il destino di un personaggio, anche andando più avanti nell’esperienza.

Ma non sempre usare un QTE nel modo giusto si rivela la risposta corretta. Anzi, a volte potrebbe essere più utile fallire, perché “ciò che non mi uccide, mi rende più forte”, ricordate? Valutare una scelta volta per volta, senza farsi prendere dal “panico” della tensione, può essere la strategia più utile per sopravvivere alla notte folle di Hackett’s Quarry.

E se la calma nelle situazioni di stress non è esattamente il vostro forte, potete sempre ricorrere alle carte dei Tarocchi che si trovano ben nascoste e disseminate in ogni capitolo del gioco. Queste carte – lette da un’inquietante cartomante, che fa da collante tra un capitolo e l’altro – si rivelano utili per coloro che desiderano avere un piccolo assaggio del futuro (e dunque avere l’opportunità di provare a evitare la morte di un personaggio).

Ma attenzione: anche in questo caso, il consiglio è quello di contare sempre e solo sui propri sensi: non sempre scoprire il futuro in anticipo può essere davvero di aiuto.

Il dubbio che si innesca ad ogni scelta può essere in qualche modo fugato imparando a leggere anche i diversi indizi e prove che i giovani protagonisti reperiscono nella loro quest di sopravvivenza. Accedere costantemente al menu di gioco – facile da navigare e curioso da leggiucchiare – fornisce talvolta qualche utile consiglio per procedere in modo più cauto o, più semplicemente, anche qualche elemento narrativo in più per approfondire la lore del gioco e dare un contesto a quanto accade intorno a voi.

Un gustoso gioco cinematografico, e non solo a livello visivo

Da film interattivo qual è – e il termine non è usato in tono dispregiativo, tutt’altro – The Quarry flirta con il cinema in modo impeccabile. Oltre al mero citazionismo di cui abbiamo già ampiamente discusso, la nuova opera di Supermassive Games è visivamente potente, con un uso sapiente del comparto grafico: dalle foreste lussureggianti, dove la luce riesce appena a filtrare tra gli alberi, ai pori della pelle fino alle espressioni facciali dei suoi personaggi, The Quarry è un gioco che appaga tutti i sensi, a partire dalla vista.

Proprio in merito alle espressioni facciali, lo studio britannico ha fatto decisivi passi avanti rispetto a Until Dawn (ma anche alle sue ultime opere): non si percepisce più quella macchinosità che toglieva piacere all’immersione, i movimenti oculari (così come quelli delle labbra) appaiono molto più realistici.

Lo stesso non si può dire sulle animazioni dei capelli (piuttosto statiche) e dell’acqua, che necessitano ancora di qualche ritocco decisivo per risultare credibili.

E sempre a proposito di citazionismo cinematografico, abbiamo trovato molto intrigante il modo in cui il giocatore può rivedere le proprie scelte fatte fino a quel momento. Per ogni personaggio o situazione vissuta nella storia, esiste un’apposita VHS – con tanto di copertina e titoli che strizzano l’occhio a classici del cinema di genere – attraverso cui è possibile scandagliare le diverse ramificazioni della propria partita.

Gustosa anche la parte dei tutorial (totalmente opzionale), realizzati come piccoli filmati animati educativi di un campo estivo, che introducono il giocatore (soprattutto se nuovi ai titoli Supermassive) alle regole per sopravvivere a The Quarry. Un vezzo, non c’è che dire, ma che ancora una volta conferma di quanto amore e di quanta cura lo studio ha voluto infondere questo titolo.

Anche l’uso della musica – con sonorità che affondano radici nell’elettronica anni '80 e nel rock/folk contemporaneo – contribuisce a creare quell’atmosfera perfetta da prodotto di qualità.

C’è anche il multiplayer (ma per il momento bisogna aspettare)

Per condividere l’esperienza in multiplayer online, ci tocca attendere fino all'8 luglio, ma per il momento è già possibile godersi il proprio soggiorno a Hackett's Quarry con gli amici. La modalità cooperativa locale consente di condividere l’esperienza fino a sette altri giocatori.

Si gioca esattamente come nella modalità a giocatore singolo, con la differenza che ogni utente controlla il proprio personaggio; quindi, quando è il momento di giocare per un determinato giocatore, basta semplicemente passarsi il controller.

C'è anche una modalità Film che, come suggerisce il nome, riproduce The Quarry proprio come una bella pellicola slasher. Qui sono i personaggi a compiere in autonomia le proprie scelte e il ruolo del giocatore si limita ad essere quello di un passivo spettatore, senza alcuna possibilità di intervento.

Per un brivido estivo

Dopo la parentesi non esattamente entusiasmante di The Dark Pictures (manca ancora un capitolo, va detto), Supermassive torna al suo DNA e dà vita ad un horror adolescenziale capace di entusiasmare anche i fan più esigenti del genere. Lo abbiamo detto a più riprese: The Quarry non è un gioco che punta sull’originalità, ma lavora in modo incisivo su quelli che sono gli stilemi classici del genere, affinandone le caratteristiche e migliorandone i molteplici aspetti.

Insomma, se sei alla ricerca di un’avventura interattiva emozionante, che abbia il sapore di un brivido caldo, allora The Quarry è il gioco perfetto da spolpare all’inizio di questa lunga estate. E magari nel cuore della notte, per aumentare quel senso di terrore che il nuovo titolo di Supermassive Games è in grado di regalare.

Voto Recensione di The Quarry - Recensione


8.2

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Un cast corale ben confezionato e diversificato

  • Prodotto sofisticato nella forma e nel contenuto

  • Storia intrigante

  • Modalità in cooperativa locale, che aggiunge un buon tasso di rigiocabilità.

Contro

  • Attendiamo fiduciosi un po' di originalità in più in termini narrativi

  • Alcune animazioni risultano ancora poco accurate

  • Poco chiara l'introduzione della modalità Film

Commento

Il nuovo survival horror di Supermassive Games fa ritorno alle radici dello studio e dà vita ad un'esperienza slasher davvero intrigante. Cinematografica nella forma e nel contenuto, la nuova opera dello studio britannico parte da alcuni capisaldi classici, che tuttavia plasma in modo da renderli comunque molto moderni, e riporta in auge un genere caro allo sviluppatore, che si era leggermente assopito con l'antologia The Dark Pictures. Una buona prova d'autore, che riaccende l'entusiasmo nei confronti delle grandi potenzialità di Supermassive Games come creatori di esperienze al cardiopalma.