Perché Amazon non riesce a fare buoni giochi? Lo rivela un report

Cosa non sta funzionando nell'iniziativa gaming di Amazon

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a cura di Paolo Sirio

Un report di Bloomberg ha indagato le ragioni per cui Amazon, nonostante le risorse praticamente illimitate, non riesca a fare un buon videogioco.

Il caso di Crucible, il simil-Overwatch per PC cancellato poche settimane dopo essere stato pubblicato, è soltanto l'ultimo in una serie di insuccessi sorprendenti (due cancellazioni a reveal fatto e tante altre dietro le quinte).

Le ragioni di questi flop sarebbero molteplici, stando a quanto scoperto conversando con alcuni ex membri del team di Amazon Game Studios.

In primis, un "colpevole" viene indicato in Mike Frazzini, responsabile del progetto gaming da 8 anni che è stato selezionato perché veterano di Amazon ma che in realtà non avrebbe mai lavorato prima ad un videogioco e non conoscerebbe le peculiarità del mezzo.

Frazzini non ha lesinato sull'adoperare le risorse di Amazon: ha speso $1 miliardo per Twitch e ha ingaggiato gente come Kim Swift (Portal), Clint Hocking (Far Cry 2, Watch Dogs Legion), Richard Hilleman (Madden) e John Smedley (EverQuest), pagandoli spesso il doppio del prezzo di mercato per le aree in cui avrebbero operato e ricevendo deadline flessibili che aiutavano a non incappare in crunch.

Ad oggi, solo Smedley è rimasto nella compagnia, e spesso e volentieri la separazione è avvenuta perché questi sviluppatori pensavano di non essere "ascoltati" abbastanza e di non avere la sufficiente libertà d'azione per lanciare un gioco di successo.

Tra i consigli ignorati troviamo lo scarso numero di sviluppatori inserito nei team per ciascun progetto ma anche l'utilizzo di strumenti (come il motore grafico Lumberjack) costruiti ad hoc da Amazon anziché ricorrere a quelli più affermati. Viene riferito che Amazon Game Studios spenderebbe $500 milioni all'anno solo nello sviluppo di giochi.

Una cultura corporate ha anche portato ad un'eccessiva rigidità e aderenza ai dati anziché al mantra tipico del mondo dello sviluppo ("finding the fun"), con corposi documenti richiesti per ogni passaggio, e un sessismo radicato che impediva ai membri del team di sesso femminile di ricevere un trattamento equo - una piaga nell'industria.

Il report di Bloomberg si conclude perlomeno con una chiusa incoraggiante, però: il lancio di Amazon Luna dimostra l'impegno a lungo termine della compagnia nel gaming, mentre progetti non ancora annunciati sono tuttora in sviluppo, compreso un nuovo gioco da Smedley, uno dei "fondatori" degli MMO.

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