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Recensione

Ninja Gaiden Master Collection | Recensione - Ryu è tornato (a modo suo)

Il ritorno del franchise di Ninja Gaiden passa prima per questa ottima compilation di classici.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Informazioni sul prodotto

Immagine di Ninja Gaiden Master Collection
Ninja Gaiden Master Collection
  • Sviluppatore: Team Ninja
  • Produttore: Koei Tecmo
  • Distributore: Koch Media
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Generi: Azione
  • Data di uscita: 10 giugno 2021

A inizio anni 2000, sulle allora avveniristiche console a 128-bit iniziò a diffondersi un genere di videogiochi ai tempi molto in voga e in grado di riprendere - grazie anche ai virtuosismi tecnici del 3D sempre più versatile e alla portata di mano degli sviluppatori - lo stile e le meccaniche dei vecchi picchiaduro a scorrimento. Chiamato informalmente stylish game da gran parte della stampa specializzata e non solo, questo lungo e prolifico filone di titoli d'azione riuscì a cavalcare la cresta dell'onda per quasi un decennio, grazie soprattutto a saghe di assoluto successo come quelle di Devil May Cry, God of War e Ninja Gaiden.

Proprio quest'ultima, nata sulla prima Xbox come titolo esclusivo per la piattaforma della Casa di Redmond nel lontano 2004, riuscì a entrare nel cuore e nelle viscere di una legione di videogiocatori, estasiati da una messa in scena davvero maestosa e anche e soprattutto da un gameplay frenetico e hardcore che solo un genio come il director Tomonobu Itagaki riuscì a infondere al suo progetto.

La storia di Ryu Hayabusa

Il primo capitolo delle avventure di Ryu Hayabusa ottenne un tale clamore che il Team Ninja ci mise poco a realizzarne un sequel che ne bissasse il successo. Ninja Gaiden II uscì infatti su console Xbox 360 nel 2008, versione ancora più ampliata e complessa (specie per quanto riguarda il sistema di combattimento) del primo capitolo.

Migliorato sotto numerosi aspetti chiave, incluso ovviamente il comparto grafico, il seguito delle avventure del ninja più famoso di sempre era azione allo stato puro con un tocco neanche troppo velato di strategia, tanto che ogni singolo combattimento poteva diventare una coreografia di sangue e acciaio in grado di portare al game over in men che non si dica.

Esattamente come il capostipite, anche Ninja Gaiden II era un pugno allo stomaco dei casual gamer, antesignano di una filosofia legata al trial and error che pochi anni dopo divenne il leitmotiv dei soulslike. Nonostante il gioco abbia ricevuto nel complesso critiche piuttosto positive in concomitanza con l'uscita sugli scaffali, questa volta il plauso non fu unanime: molti giocatori criticarono il gioco di Team Ninja per alcuni difetti ereditati di peso dal predecessore (come ad esempio la telecamera, incapace di restituire una visione chiara della situazione).

Ma non solo: Itagaki, lasciandosi andare a dei virtuosismi narrativi fin troppo arditi, aveva messo sul piatto una trama se possibile ancora più contorta e priva di senso se comparata a quella (già piuttosto inverosimile) del primo Ninja Gaiden, facendo quindi storcere il naso a una fetta di giocatori piuttosto ampia.

A giugno a 2008, poco dopo il lancio del secondo capitolo della serie e per cause ma del tutto chiarite, Itagaki decise di dimettersi da Tecmo, dando il via a una causa legale contro la compagnia. Il risultato, è che per il successivo Ninja Gaiden 3 Team Ninja decise di lasciare a casa il "papà" di Ryu Hayabusa, optando per un prodotto più sobrio dal punto di vista estetico e narrativo ma purtroppo anche molto meno incisivo dal versante della giocabilità vera e propria, pad alla mano.

Poco sorprendentemente, il risultato finale non ha assolutamente convinto i fan, tanto da apparire come una fotocopia malriuscita dei primi due capitoli, con sequenze d'azione blande e poco emozionanti e una trama fin troppo trash in alcuni passaggi. Ciò costrinse Koei Tecmo a pubblicare in tempi record una versione riveduta e corretta chiamata Ninja Gaiden 3 Razor's Edge, un tentativo di recuperare in calcio d'angolo una saga che, dopo l'addio del suo padre spirituale, sembrava aver perso anche ogni ragion d'essere.

Ed eccoci nuovamente nel presente, anno 2021: gli stylish game sono storia vecchia, trasformati in action game di straordinaria caratura come i sorprendenti Devil May Cry V di Capcom o l'ancora più recente Nier Replicant ver.1.22474487139. La Ninja Gaiden Master Collection è una compilation pensata per racchiudere in un sol colpo le versioni migliori dell'intera trilogia di Ryu, vale a dire Ninja Gaiden Sigma, Ninja Gaiden Sigma 2 e Ninja Gaiden 3: Razer's Edge. Per chi non lo sapesse, le versioni Sigma sono le ultime ad essere state commercializzate diverso tempo dopo l'uscita dei capitoli originali, proponendo al loro interno varie modifiche strutturali e contenuti extra (inclusi personaggi giocabili).

Tra le differenze con le versioni originali, spiccava purtroppo l'eliminazione forzata di gran parte delle sequenze più truculente e sanguinose (come ad esempio le mosse finali che tagliavano di netto la testa agli avversari umani), così come la censura di elementi grafici particolarmente forti (in Ninja Gaiden II il sangue venne infatti sostituito con una sorta di sostanza violacea non meglio identificata).

Se la parola "censura" può risultare particolarmente sgradita ai più, Koei Tecmo ha in ogni caso fornito una giustificazione piuttosto plausibile: Fumihiko Yasuda, brand manager di Team Ninja, ha infatti dichiarato ai microfoni di Kotaku che è rimasto poco o nulla dei codici sorgente dei capitoli originali, ragion per cui la scelta di riproporre le versioni Sigma è stata pressoché obbligatoria.

Se da un lato questa scelta fa perdere inevitabilmente parte del fascino gore dei primi due capitoli, dall'altra persiste la convinzione di avere tra le mani alcuni dei migliori titoli d'azione mai apparsi sul mercato negli ultimi 20 anni (in attesa di un eventuale quarto capitolo ufficiale).

Ninja Gaiden Sigma

Ninja Gaiden Sigma si presenta come il titolo più significativo della Master Collection, riedizione del capolavoro per la prima Xbox (a sua volta erede della precedente versione Black), un gioiellino che - oggi come ieri - mette sul piatto tutta l'esperienza e il talento di Team Ninja. La trama è semplice: dopo aver visto il proprio villaggio devastato e saccheggiato dal temibile Doku, l'ultimo ninja appartenente al clan degli Hayabusa parte per una missione di vendetta che lo porterà in varie zone del pianeta, invase da creature e mostruosità di ogni genere.

La possibilità di usare armi da taglio, corpo a corpo e da lancio rendono il combat system di una profondità davvero straordinaria, specie per il fatto che ogni scontro è lasciato interamente nelle mani del giocatore (tradotto, la pratica rende perfetti). Gli stick analogici ci permetteranno di muovere il protagonista gestendo liberamente la visuale (centrabile tramite la pressione del dorsale destro), mentre grazie al dorsale sinistro potremo pararci dai colpi avversari: riuscire a portare a termine una combo, sfruttando il giusto tempismo, sarà la chiave in grado di fare la differenza tra la vita e la morte.

Oltre a Ryu, sarà possibile prendere il controllo di altri quattro personaggi, ossia Ayane, Rachel, Momiji e Kasumi (regola valida in tutti e tre i giochi presenti nel pacchetto), con la possibilità di mettere in piedi una coppia di combattenti passando dall'uno all'altro durante le varie sfide sul campo.

Per quanto riguarda la questione tecnica, nonostante i vari anni sul groppone, il primo Sigma regge ancora piuttosto bene il peso del tempo (contando anche che la versione da noi testata è quella per console Nintendo Switch, di fatto, la meno performante dal punto di vista grafico rispetto a quelle per console PlayStation, Xbox e PC): la resa di Ryu, dei nemici e degli effetti delle armi restituisce ancora un buon feedback in termini puramente grafici. Insomma, Ninja Gaiden Sigma è e resta un grande classico, oggi come ieri.

Ninja Gaiden Sigma 2

In maniera del tutto simile al primo capitolo, Ninja Gaiden Sigma 2 è un gioco invecchiato dannatamente bene, specie dal versante ludico. Anche in questo caso la storia è un mero pretesto: Sonia - agente della CIA in missione speciale - ha il compito di incontrare Ryu con lo scopo primario di fermare i piani del temibile Black Spider Clan. Ovviamente le cose andranno quasi subito per il verso sbagliato, portando caos e morte tra le strade e i tetti della città di Tokyo: ci vorrà poco, quindi, prima che l'ultimo degli Hayabusa si veda costretto a riprendere in mano la spada, ancora una volta.

Le centinaia di mosse a nostra disposizione mettono sul piatto una varietà ludica davvero straordinaria, complice anche la presenza dei personaggi extra (sebbene non abbiano un carnet di mosse ampio come quello del protagonista). Anche in questo caso il perfetto bilanciamento tra scontri all'arma bianca, i vari Ninpo (ossia gli incantesimi magici in grado di fornire ulteriore forza d'attacco) e delle boss fight realmente imponenti, rendono Sigma 2 una delizia da giocare. Inoltre, sebbene il livello di difficoltà sia stato leggermente ritoccato verso il basso, l'esperienza rimane sempre e comunque di alto livello, nonostante il posizionamento (e il numero) di checkpoint e oggetti curativi sia stato sensibilmente riveduto e corretto.

Il gioco, purtroppo, mette sul piatto anche alcune piccole note stonate: a differenza del predecessore, a livello puramente estetico Tema Ninja sembra essersi preso qualche libertà creativa di troppo (avete mai combattuto nei panni di un ninja in una città in tutto e per tutto simile a Venezia, ma invasa dai lupi mannari?), oltre alle censure per quanto riguarda la violenza a schermo di cui abbiamo discusso poco più in alto. Tuttavia, il publisher assicura che smembramenti e decapitazioni saranno introdotti con la patch del day-one sia nel primo che nel secondo capitolo della saga, quindi possiamo aspettarci anche in questo un'assoluta fedeltà ai giochi originali.

Ciò non toglie che tutti coloro che hanno già affrontato l'avventura di Ryo su Xbox 360 - e non solo - sanno benissimo cosa aspettarsi da Sigma 2. Per tutti gli altri, preparatevi a mettere mano a un gioco tanto bello da giocare quanto bizzarro da vedere.

Ninja Gaiden 3: Razor's Edge

A conti fatti, la «pecora nera» dell'intero pacchetto. Nata come versione riveduta e corretta del blando Ninja Gaiden 3, l'edizione Razor's Edge è sicuramente molto più ricca rispetto al gioco originale, sebbene a conti fatti risulti essere il gioco meno riuscito della trilogia. Persino la storia, dove possibile, risulta essere abbastanza più sconclusionata delle precedenti: a seguito di una maledizione, Ryu si ritroverà con un braccio maledetto che gli prosciugherà pian piano tutta l'energia vitale ogni qualvolta deciderà di usare in battaglia la sua spada. Dopo una prima missione nella città di Londra, il nostro dovrà salvare il mondo da una temibile organizzazione segreta.

Anche in Ninja Gaiden 3 Razor's Edge Ryu potrà eseguire due tipi d’attacco, uno veloce e l'altro potente, oltre a poter parare o schivare i colpi degli avversari e - ovviamente - saltare. Nulla di particolarmente differente dai predecessori, se non fosse per una risposta nell'eseguire le mosse speciali decisamente più lenta, così come per quanto riguarda movimenti del protagonista. Il terzo capitolo della saga è infatti un action game che si lascia giocare con il freno a mano tirato, tanto che il più delle volte si avrà la sensazione che alcune combinazioni di colpi siano uscite completamente a caso, quasi contro la vostra volontà.

Ad ogni modo, non tutto il male viene per nuocere: Razor's Edge vede il ritorno di una buona dose di elementi splatter, tra arti tagliati, smembramenti e chi più ne ha più ne metta, oltre a un tasso di sfida decisamente più elevato rispetto a Ninja Gaiden 3 in versione "liscia". Tornano anche i potenziamenti, incusi quelli per le armi e i Ninpo (tramite i punti Kharma), oltre a un buon numero di armi, una modalità per giocatori esperti (chiamata Hero) e i tanto amati/odiati Quick Time Event tra un combattimento e un altro, spesso utili a spezzare l'azione di gioco. Ultimi ma non meno importanti, un arco in grado di mirare automaticamente l'avversario di turno, oltre agli immancabili shuriken.

La versione Nintendo Switch di Ninja Gaiden Master Collection necessiterà di un po' di pazienza aggiuntiva se si deciderà di giocare ai vari titoli usando i Joy-Con della console (o in portabilità totale se si è in possesso di una Lite). La situazione cambia se si ha in casa un Pro Controller, estremamente consigliato per chi non ama slogarsi i polsi durante le sezioni di gioco più caotiche.

Versione recensita: Nintendo Switch

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Voto Recensione di Ninja Gaiden Master Collection - Recensione


7.9

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Tre giochi in uno, di cui due capolavori

  • Tecnicamente invecchiati piuttosto bene

  • Gameplay profondo e impegnativo

Contro

  • Piccoli inciampi con il sistema di controllo Switch

  • Qualche censura di troppo

  • Se cercate una "trama" non la troverete

Commento

Nonostante il peso degli anni, la trilogia inclusa all'interno della Ninja Gaiden Master Collection è sicuramente la punta di lancia di un franchise molto importante, reso dormiente da Team Ninja per dei motivi che esulano dalla volontà stessa degli sviluppatori. Le tre avventure di Ryu Hayabusa sono, chi più chi meno, tre giochi dal fascino indiscutibile e con una giocabilità così di spessore da fare impallidire una moltitudine di action game moderni. Staremo a vedere se ciò rappresenterà di fatto una vera e propria indennità di ritorno per il ninja più celebre del mondo dei videogiochi (atteso al varco in un eventuale e a questo punto alquanto gradito Ninja Gaiden 4).
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