Dieci anni di Nintendo 3DS e quell'addio dove Switch le "rubò" i giochi

Nintendo Switch e Nintendo 3DS erano destinate a convivere, e invece

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Alzi la mano chi, tra voi, custodisce ancora gelosamente il suo Nintendo 3DS. Era il 25 marzo 2011 quando la console fece il suo debutto sul nostro mercato ed è da giugno 2019, con Persona Q2: New Cinema Labyrinth, che è arrivata effettivamente ai saluti.

Tutto come da copione, non è vero? Dopotutto, Nintendo 3DS aveva ormai ben otto anni sulle spalle, ed era ora che ottenesse il suo pensionamento. E se vi dicessimo che le cose non sarebbero dovute andare così? Se vi dicessimo che Nintendo aveva piani per Nintendo 3DS che arrivavano fino al 2020 inoltrato, con tanti giochi che non sono mai stati neanche annunciati?

In occasione del suo decimo compleanno, ragioniamo su come sarebbero potuti essere gli ultimi anni della celebre console della casa di Kyoto, che da sola ha sfiorato una base installata di 76 milioni di unità.

Quando tutto è cambiato: 2018-2019

Torniamo brevemente al 2017, anno in cui vide finalmente la luce, dopo anni di rumor, Nintendo Switch. Se da una parte era chiaro che Switch avrebbe decretato la fine di Wii U, dall’altro era invece più difficile dire quale rapporto avrebbe avuto con Nintendo 3DS. La possibilità di poter portare la nuova console a spasso con sé la rendeva di fatto una potenziale erede anche della linea di console portatili prodotte fino a quel momento da Nintendo.

La compagnia di Kyoto si affrettò però a precisare di non avere alcuna intenzione di mandare in pensione 3DS; le dichiarazioni parlavano anzi di un lungo supporto futuro, che avrebbe permesso a Switch e 3DS di coesistere sullo stesso mercato. Queste dichiarazioni vennero ripetute anche quando divenne evidente che tutte le serie principali di Nintendo si sarebbero spostate su Switch, dove Nintendo stava concentrando la stragrande maggioranza dei suoi sforzi.

In questo frangente di tempo, dal 2017 al 2018, divenne chiaro che Nintendo 3DS non avrebbe più ospitato grandi titoli di rilievo, ma che si sarebbe “limitato” a fare da casa per remake di giochi più vecchi, ripresi dalle folte librerie delle vecchie console Nintendo. Se ci pensiamo, il numero di titoli usciti in questo periodo era piuttosto alto se consideriamo l’età raggiunta già all’epoca da Nintendo 3DS: pur trattandosi di remake, era innegabile che Nintendo avesse la volontà di far vivere ancora il suo vecchio gioiellino portatile. Pensiamo a Kirby e La Stoffa dell’Eroe, Yoshi’s Woolly World, Luigi’s Mansion, Mario & Luigi: Superstar Saga, Metroid: Samus Returns. Sebbene usciti in periodi differenti, questi titoli davano una chiara indicazione che il piano di Nintendo fosse supportare 3DS con uscite minori ma comunque in grado di tenere in vita la console.

Purtroppo, però, le vendite non ripagarono questa strategia: sebbene certamente Nintendo non si aspettasse vendite al pari di Switch, i titoli per 3DS continuarono a registrare numeri sempre inferiori, fino ad arrivare al tristemente famoso esempio di Mario & Luigi: Bowser’s Inside Story + Bowser’s Jr. Journey.

Il gioco, pur rappresentando indubbiamente uno dei migliori capitoli della serie RPG dedicata a Mario, registrò delle vendite irrisorie, che lo portarono ad essere uno dei titoli meno venduti nella storia della serie, davanti soltanto ai titoli per lo sfortunato Virtual Boy. Possiamo considerare l’uscita del gioco, avvenuta nel gennaio 2019, come un vero punto di svolta, in negativo, per la storia di Nintendo 3DS.

Innanzitutto, gli sviluppatori, AlphaDream, dichiararono bancarotta; sebbene la compagnia navigasse in cattive acque già da prima, le scarse vendite del titolo furono il colpo di grazia. Secondariamente, i piani di Nintendo per la sua console cambiarono. Con ogni probabilità, questo cambio di piani era già iniziato da qualche tempo, ma sicuramente questo episodio fu il chiaro segnale per Nintendo che era arrivato il momento di mandare in pensione la vecchia console portatile.

Da questo punto in poi, Nintendo lasciò semplicemente che Nintendo 3DS andasse incontro alla fine del suo ciclo vitale, accompagnando dalle ultime uscite di terze parti che ancora decidevano di investire risorse sulla console. Ufficialmente, non ci sono stati giochi cancellati. Questo semplicemente perché molti titoli previsti per Nintendo 3DS non furono semplicemente mai annunciati, e sono stati silenziosamente trasportati su Nintendo Switch o sono semplicemente scomparsi dai radar. Fino alla dismissione di settembre 2020.

Quali erano i reali piani di Nintendo per il 2019 di Nintendo 3DS?

Non essendoci mai stato un vero annuncio ufficiale dei giochi di cui vi andremo a parlare, potreste chiedervi come possiamo essere certi che Nintendo avesse dei piani per 3DS riguardanti il 2019 ed il 2020, e come facciamo a dire che questi titoli siano stati davvero in sviluppo ad una certa altezza di tempo.

Ovviamente, non abbiamo la certezza matematica che le cose stessero così, ma siamo convinti che, con il tempo, emergeranno sempre più indizi riguardanti questa nostra (e non solo nostra) teoria, e che magari rivedremo su Switch alcuni dei titoli che andremo a nominare. Andiamo con ordine, tornando indietro di qualche anno.

Quando ancora Nintendo 3DS era nel pieno del suo ciclo vitale e Nintendo Switch era ancora lontana dagli scaffali, circolavano moltissimi rumor su vari titoli in arrivo. Questo è all’ordine del giorno, per qualsiasi console. Sappiamo anche però che quando un rumor si fa particolarmente insistente, le probabilità che sotto ci sia qualcosa di vero sono alte. Ecco dunque che nel pieno del ciclo vitale di Nintendo 3DS comincia a prendere piede un rumor che sarebbe durato da lì fino al pensionamento della console.

Stando a queste voci, c’erano tre titoli in sviluppo per la console non ancora annunciati: un remake di WarioWare, con minigiochi presi da tutto il catalogo precedente (WarioWare Gold, effettivamente uscito), un remake di Link’s Awakening ed infine un remake dello sconosciuto Wario Land per Virtual Boy.

Come dicevamo, già il fatto di aver predetto l’uscita di WarioWare Gold darebbe a questo rumor una certa credibilità. A corroborare questa ipotesi si aggiunge il fatto che Nintendo avesse effettivamente registrato un dominio per Wario Land: Secret Treasure of the Awazon, il sottotitolo che aveva l’avventura di Wario per Virtual Boy. È vero che questo di per sé non prova niente, ma insieme agli altri indizi potrebbe rendere veritiero che il gioco fosse effettivamente in sviluppo ad un certo punto, e che sia stato poi cancellato (nel peggiore dei casi) o che il suo sviluppo sia stato segretamente spostato su Nintendo Switch. Quest’ultima sorte è toccata a Link’s Awakening, uscito su Switch a settembre 2019.

Con ogni probabilità, lo sviluppo del gioco era cominciato su Nintendo 3DS, mantenendo uno stile estetico più simile a quello visto in A Link Between Worlds. Le scarse vendite dei vari remake usciti sulla console avrebbero poi spinto Nintendo a cambiare la piattaforma di destinazione, per come la vediamo.

Se in futuro dei dataminer dovessero scavare a fondo nel titolo, è probabile che siano ancora rintracciabili degli elementi provenienti dalla prima fase di sviluppo di gioco, magari degli asset ripresi direttamente da A Link Between Worlds. Visto che il gioco è comunque arrivato sul mercato nel 2019, è probabile che la sua uscita su Nintendo 3DS si sarebbe collocata comunque nel corso di quell’anno. E lo stesso, altrettanto probabilmente, sarebbe accaduto per Wario Land, dato che i rumor sullo sviluppo dei due erano cominciati circa nello stesso periodo.

È un vero peccato che i piani di Nintendo non si siano concretizzati, perché Nintendo 3DS sarebbe stata la giusta console per rendere giustizia a Virtual Boy Wario Land, un buon titolo uscito su una macchina semplicemente troppo acerba. 3DS avrebbe consentito di dare a VB Wario Land un effetto 3D degno di questo nome; se anche lo sviluppo fosse stato spostato su Switch, il gioco dovrebbe essere fortemente rivisto, togliendo definitivamente la componente 3D visto che, ovviamente, Switch non offre alcun tipo di supporto a questa tecnologia.

Gli ultimi anni di 3DS: 2019-2020

Se Link’s Awakening e VB Wario Land fossero effettivamente usciti su Nintendo 3DS come previsto, la console avrebbe senza dubbio avuto un 2019 più denso di uscite. Anche se le cose non sono andate così, dopo la fine del ciclo vitale di Nintendo 3DS hanno iniziato a circolare informazioni su quello che sarebbe successo nel 2019 inoltrato e anche nel 2020. Rumor più recenti parlano di alcuni progetti mai annunciati, di cui non si era mai parlato nel corso del ciclo vitale della console.

Un titolo tra questi sarebbe Pokémon Mystery Dungeon DX, originariamente previsto sulla console portatile. Sebbene manchino prove sostanziali a riguardo, non è difficile immaginare che questa ipotesi abbia senz’altro senso, visto che i vari Mystery Dungeon su Nintendo 3DS avevano uno stile molto simile all’ultimo capitolo uscito su Switch.

Tra i titoli di cui invece si sono perse le tracce ci sarebbe un remake di Paper Mario 64. Scelta particolarmente interessante, perché stando alle voci di corridoio questo remake avrebbe dovuto collocarsi a metà tra i Paper Mario “classici”, di stampo puramente RPG, ed il nuovo ciclo iniziato con Sticker Star e giunto ad una forma smagliante con Origami King. Anche in questo caso, però, non abbiamo molte informazioni, né forti indizi a corroborare la validità del rumor – e rimane tutto nel campo della teoria.

Più certo invece appare lo sviluppo di un altro capitolo di Fire Emblem, un secondo remake che avrebbe preso il titolo di Fire Emblem Echoes: Blazing Sword, raccogliendo al suo interno Fire Emblem: The Binding Blade (il capitolo in cui ha fatto il suo esordio Roy, inedito in occidente) e Fire Emblem: The Blazing Blade (titolo giunto in occidente su Game Boy Advance con il semplice titolo di Fire Emblem).

A dare forza a questo rumor c’è la sua fonte, l’ex senior editor di Game Informer Imran Khan. Nel corso di un’intervista, Khan ha parlato della possibilità che lo sviluppo di questo pacchetto stia continuando segretamente su Nintendo Switch. Possibilità estremamente concreta, soprattutto se consideriamo le vendite stellari e il grandissimo successo di critica registrati da Fire Emblem: Three Houses.

Se anche questi tre titoli fossero arrivati su Nintendo 3DS come inizialmente prospettato, è probabile che la vita della console si sarebbe allungata almeno fino al 2020 – anno di staticità e infine pensionamento – per dare abbastanza spazio sul mercato a ciascuna uscita. E chissà che Nintendo non avesse ulteriori piani per la sua vecchia gloria. Con ogni probabilità, e salvo nuove sorprese da parte di insider, questi titoli sarebbero andati a chiudere il ciclo vitale di Nintendo 3DS nel 2020, dopo nove anni di onorato servizio. Le cose, però, sono andate diversamente, ed il 2019 è stato l’ultimo anno per la portatile della casa di Kyoto (un altro particolarmente povero di uscite, oltretutto).

Ma la speranza è l’ultima a morire, come dice un vecchio detto. E in questo caso la speranza è quella di rivedere questi titoli un giorno su Nintendo Switch, ultimo lascito di quella grande, piccola macchina che è stata Nintendo 3DS – dieci anni dopo.

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